Le Mans riscopre la cultura delle corse

Le Mans riscopre la cultura delle corse

Finalmente la capitale mondiale dell’endurance torna a essere il paradiso del race fans colto

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07.06.2023 11:01

La ruota panoramica c’è e pure la Fans Zone, così come il costosissimo paddock club, ma niente musica tunz-tunz, di rapper poca roba e a dare il via sarà il gigante della NBA LeBron James, a conferire quel tocco di mondialisno chic che non fa mai male. E di sguardo rivolto all’America, dopo che il regolamento Hypercar segna per la prima volta, dopo quarant’anni di divisioni, la pace tecnico-politico regolamentare tra gara Usa, con l’Imsa, e corse di baricentro continentale, fortemente influenzate dall’Aco, l’Automobil Clob de l’Ouest, ossia di Le Mans. Ma non buttiamola in politica, per carità, sennò non se ne esce. Anche perché la settimana della 24 Ore del centenario vuol essere ed è tutt’altro.

Le Mans è sold out

Prenotazioni sold out da oltre un anno e mezzo, accomodation last minuts introvabili, parcheggi attorno all’immenso circuito che sembrano le praterie infinite di certi film di John Ford, con le automobili al posto dei bisonti, più una sala stampa già gremita e il piccolo villaggio dei circuito, sulla colinetta sopra il paddock, che fin dal lunedì è letteralmente preso d’assalto da tifosi ed appassionat. Per i quali la 24 Ore più importante, quella dei sogni e dei cimeli, dei modellini e delle opere d’arte ispirate alla corsa, è già iniziata da un pezzo e mentre leggete queste righe è in pieno svolgimento. Tanto che alla fine vedrà tutti vincitori: i fans dal portafogli svuotato e i commercianti belli felici d’aver riempito i propri borsellini all’inverosimile. In rialzo, pezzi d’abbigliamento e merchandise, tra questi i fumetti di Michel Vaillant.

L'atmosfera

Il martedì la presenza allo stand di uno sceneggiatore degli ultimi racconti del pilota delle nuvole di carta, eroe franco-belga della BD, ha crerato una fila biblica per carpire una dedica sui volumetti delle storie più recenti. Tra i quali spicca un dossier dello Studio Graton appositamente dedicato al centenario della 24 Ore, che va in parallelo al corposo tomo ufficiale prodotto dagli organizzatori dell’Aco, per festeggiare degnamente il giubileo, in vendita a 47 euro. Ma, al di là dell’ultimo uscito e perfettamente in tema, i libri come richiamo e offerta sono totalmente in calo, tanto che stavolta sono assenti i classici venditori britannici, mentre a impazzare, come sempre, sono i bellissimi e costosi modellini, da quelli canonici in scala 1:43 agli altri più grandi ed estremi, con prezzi che, per una Ferrari 33P4 fuori scala arrivano a poco rassicuranti 495 euro. Curioso notare anche che due delle 62 macchine in gara sabato e domenica sono già immortalate in due bellissime e anticipanti realizzazioni 1:45 della Spark, ovvero la bellissima Peugeot 9X8 art car e la modesta e poco ambiziosa Vanwall, orfana di Jacques Villeneuve, il quale resterà a casa. Interessante anche notare, accanto al villaggio tradizionale, la presenza di un insiediamento parallelo, ovvero il villaggio delle Case, con stand dei Costruttori che più stanno credendo a Le Mans, tra i quali spiccano Peugeot, Ford, Audi, Toyota e Cadillac.

100 anni festeggiati alla grande

Morale della favola, se fino a mercoledì le qualifiche non son cominciate, i primi riscontri interessanti appaiono già quelli delle carte di credito degli appassionati, che sfiaccolano da giorni presso gli stand del villaggio. Tra l’altro dando la giusta importanza anche al vero e proprio fiorire di quadri e opere d’arte dedicate alla storia della clasicissima gara. Con esposizioni e mostre-mercato di prim’ordine a conferire ancora più spessore al clima e alle chance di trovare qualcosa d’interessante e memorabile, anche al di là della solita scontata massa di memorabilia. Insomma, il concetto è che mai come a Le Mans - anche se a Goodwood mica si scherza -, l’appassionato medio riscopre una dimensione colta, militante e nelle stesso tempo profondamente imbevuta di consapevolezza del presente e anche di storia della 24 Ore. Ed ecco che l’attesissimo centenario della maratona di Le Mans diventa - oltre che pretesto aggregante, capace di calamitare prevedibilmente come minimo 350mila spettatori nel weekend - anche e soprattutto palcoscenico dimostrativo di una quantità di race fans che sa anche essere e ergersi a soggetto ed oggetto di qualità ed eccellenza. Il tutto all’insegna dello spirito sportivo e del senso di appartenenza a una frangia specialissima di amanti del motore. Quelli che uniscono al gusto di seguire la gara anche il piacere di leggere libri, collezionare quadri, stampe, modellini, fumetti e manifesti a tema: tutti episodi importanti di una passione antica e senza fine. Esattamente tale e quale, per importanza e cuore, al festeggiatissimo centenario della 24 Ore di Le Mans.


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