6 Ore del Fuji: Toyota (quasi) imbattibile in casa, ma Ferrari ci proverà

6 Ore del Fuji: Toyota (quasi) imbattibile in casa, ma Ferrari ci proverà

Nelle nove edizioni andate in scena dal 2012 ad oggi sul circuito giapponese, la Toyota ha vinto per ben otto volte, e vuole fare di nuovo centro per mettere un'ipoteca ancor più pesante sul mondiale

08.09.2023 ( Aggiornata il 08.09.2023 11:33 )

Poche storie: è la tana della Toyota, questa. Pensare di vincere al Fuji, per chiunque, significa pensare ad una mezza impresa, se si guarda la storia recente della categoria. Nel penultimo appuntamento del Mondiale Endurance del 2023 c'è una grande favorita, la Toyota, ed una sfidante consapevole della portata della possibile impresa, la Ferrari.

Toyota vuole chiudere i giochi

Dopo Le Mans, la 6 Ore del Fuji è la gara a cui la Toyota tiene di più. E' casa sua, e non è solo un fattore di nazionalità: la casa nipponica in Giappone ha portato a casa 8 delle 9 edizioni disputate (due saltate per la pandemia) ai piedi del Monte Fuji da quando è stato riformato il WEC attuale. L'unica a spezzare l'incantesimo è stata la Porsche nel 2015, per il resto ad Oyama è stato un susseguirsi di successi Toyota, con tutti i modelli visti in azione dal 2012 ad oggi: TS030 Hybrid (due vittorie, nel 2012 e nel 2013), TS040 Hybrid (una vittoria nel 2014), TS050 Hybrid (poker dal 2016 al 2019) e GR010 Hybrid, vincitrice nel 2022.

Quest'anno Toyota ha un motivo in più per voler vincere nella prefettura di Shizuoka: chiudere subito i giochi iridati. Nel Costruttori la squadra nipponica dispone di 27 punti di vantaggio sulla Ferrari, e ne servono 38 per evitare di protrarre la pratica in Bahrain: non facilissimo, ma anche se il titolo non arrivasse in Giappone, vincere al Fuji significherebbe portare a casa più di una fetta di mondiale. 

Ferrari vuole restituire il favore

La Toyota ha vinto in Italia, a Monza. E per restituire il "favore", bisognerebbe vincere in Giappone, al Fuji. Ci spera, la Ferrari, anche se nella squadra del Cavallino Rampante nessuno si fa illusioni, nella consapevolezza che battere la Toyota nella sua corsa di casa rappresenti una piccola-grande impresa. 

Da un punto di vista tecnico, le 499P saranno più leggere di 4 chili rispetto alle GR010 Hybrid, nonostante gli ulteriori 7 chili di zavorra dati alle vetture italiane dal BoP in vista del Giappone. I 4 kg in meno delle vetture giapponesi sono l'unico vantaggio teorico: le Toyota restano avanti per quantità di potenza ed energia a disposizione (la Rossa avrà una potenza massima di 505 kiloWatt contro i 514 della Toyota, la quale disporrà inoltre di 907 MegaJoule di energia per stint contro gli 898 della Ferrari), e dunque appare un'impresa proibitiva quella di vincere in queste condizioni, specie su un tracciato che Toyota conosce a memoria, sia come tecnici che come piloti. 

Il circuito del Fuji, tra l'altro, presenta un terzo settore molto tortuoso, che non pare il massimo per le 499P, le quali, osservando Spa e Le Mans, sembrano prediligere i tratti da media-alta velocità, dove il bilanciamento è più spostato verso l'anteriore. 

Chi cresce tra gli altri?

Tra Cadillac, Peugeot e Porsche c'è la speranza di finire con un risultato di grido nelle ultime due gare del campionato. Il 3° posto tra i Costruttori è una faccenda ancora aperta, con Cadillac che vuole dare continuità a questa sfida. Tutte e tre hanno motivo per ben sperare in vista del Fuji: Cadillac è terza nel mondiale ed ha un V8 docile nell'erogazione che può aiutare nelle fasi di trazione, Porsche sta crescendo dopo aver lavorato su assetti diversi mentre Peugeot, con i suoi 1038 chili, sarà la più leggera tra le prime cinque hypercar in classifica, un vantaggio da sfruttare.

Tutto aperto in LMP2

Mentre tra le GT il discorso iridato è già chiuso dopo il dominio di Catsburg, Keating e Varrone con la Cadillac, resta tutto aperto tra le LMP2: Andrade, Deletraz e Kubica (team WRT) guidano la classifica con 111 punti, +11 sull'equipaggio dell'Inter Europol composto da Costa, Scherer e Smiechovski. Anche per loro il Giappone rappresenta una tappa che può essere decisiva.


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