Federazione e Automobile Club de l'Ouest sono finite nel mirino per le variazioni apportate al meccanismo del Balance of Performance nel 2023. In vista del WEC 2024 promettono miglioramenti
L'applicazione del Balance of Performance nella prima, vera, partecipata stagione del WEC con la Classe Hypercar è riuscita a scontentare un po' tutti.
Le correzioni applicate per consentire una sfida sportiva equilibrata tra piattaforme tecniche molto diverse (LMDh e LMH) nonché tra prototipi di identica tipologia, hanno spostato sostanzialmente i valori nel corso della stagione. Se le prime gare, fino a Spa, hanno visto Toyota con un ruolo di logico dominatore della Classe, i correttivi introdotti dopo la gara belga e in vista della 24 Ore di Le Mans hanno infastidito non poco i vertici nipponici.
Poi, ancora interventi sui valori di potenza, peso, energia spendibile in uno stint, fino all'ultima gara in Bahrain, dove Porsche e Cadillac hanno beneficiato di un significativo abbattimento del peso minimo. Chi è stato protagonista fino a Le Mans, correndo per il podio e vincendo la 24 Ore, come Ferrari, da Monza in poi non è più riuscita a correre sui valori di inizio stagione.
Fia e Aco hanno in programma interventi sul meccanismo del Balance of Performance, "non ci saranno cambiamenti ma verrà migliorato", dice Pierre Fillon a Sportscar365.
Quale dovrà essere il ruolo del meccanismo di bilanciamento delle prestazioni lo approfondisce Richard Mille, responsabile della commissione Endurance della Federazione. "Speriamo di introdurre qualcosa di più semplice, è un lavoro in corso. Introdurre qualcosa che dia maggiore responsabilità ai costruttori, perché devono assumersi la responsabilità di essere competitivi.
Il BoP non è un cuscino per pigri. Se un concorrente si aspetta il BoP perché ha compiuto scelte errate o non ha prestazione, è un sogno pensare che il BoP riporterà tutti indietro. Non è possibile", dice Mille.
"Abbiamo gestito le cose al meglio che potevamo. Oggi, se finisci secondo la gente dice che è per colpa del BoP e non perché hai avuto cattive prestazioni. È la scusa perfetta per i vertici dei costruttori, ne siamo consapevoli e ci assumiamo la nostra responsabilità".
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