In pista con CUPRA, la regina del TCR

In pista con CUPRA, la regina del TCR

Prima a fianco del neo-campione Salvatore Tavano e dell'emergente Matteo Greco, poi alla guida, per scoprire i segreti della macchina che ha vinto il campionato tricolore turismo

Fiammetta La Guidara

22 ottobre 2018

Adria - Ci siamo sentiti un po’ piloti quando SEAT Italia ci ha invitati sulla pista di Adria a provare la CUPRA TCR, fresca di vittoria del campionato italiano turismo. E la sensazione si è intensificata quando ci siamo vestiti con tuta, casco, scarpe e guanti  e i tecnici di SEAT Motorsport Italia ci hanno allacciato la cintura a cinque punte.

CON IL CAMPIONE ITALIANO - Per l’occasione la CUPRA ha il secondo sedile e questo ci consente di condividere l’abitacolo con Salvatore Tavano, che dieci giorni fa ha conquistato il titolo italiano nel TCR proprio con la CUPRA. Un privilegio riservato a pochi. Percorsa la corsia di accelerazione, usciamo dalla pitlane e ci sembra di essere già nel pieno di una gara.

Tavano guida da subito senza mezze misure, con uno stile pulito ed efficace: le staccate e gli inserimenti in curva sono decisi e veloci. Ci lancia un rapido sguardo per verificare che vada tutto bene. Gli facciamo un cenno con il pollice: parlare è impossibile per via del sound del motore e degli scarichi. E via, di nuovo in accelerazione.

Tavano agisce sulle leve del cambio al volante sfiorandole con colpi impercettibili, rapidi e continui. La pista di Adria è molto guidata, a volte si fanno poche decine di metri con la stessa marcia, e serve intervenire di continuo sul cambio SADEV a sei rapporti, rivisto e corretto nella mappatura e nella meccanica per la CUPRA.

Al termine dei tre ‘hot-lap’ ci facciamo un’idea della stagione vincente di Salvatore Tavano. E’ così, con impegno, determinazione e freddezza, che il pilota di SEAT Motorsport Italia ha battuto marchi ‘storici’ come Alfa Romeo, Audi e Honda, ma anche la competitiva Hyundai e l’arrembante Subaru.

PUROSANGUE DA CORSA - Adesso tocca a noi metterci al volante. La frizione si usa soltanto per partire, poi si cambia solo utilizzando le palette al volante ma senza schiacciare più la frizione. Il sound è emozionante: siamo su una macchina da corsa e non ci sono pannelli di insonorizzazione. Ancora una volta, ci sentiamo piloti. Pronti, via! Si esce dalla pitlane con l’emozione di guidare la regina del TCR Italy.

L’accelerazione è perentoria: la coppia possente di 420 Nm ti inchioda al sedile e ti fa capire subito di essere al volante di una purosangue da corsa. La CUPRA consente di aggredire la pista e la velocità di percorrenza delle curve è sorprendente. Per frenare serve agire con decisione sul pedale, perché sulle macchine da corsa il servofreno non c’è, ma quando si comincia a prendere confidenza su come le slick mordono l’asfalto, la tentazione è quella di frenare sempre più tardi. La sensazione è che l’avantreno vada dove vuole il pilota, e la precisione confortante è un chiaro invito a portare la frenata ancora più dentro la curva. Così la CUPRA gira mantenendo la velocità, chiaramente agendo subito sul volante, per evitare il sovrasterzo. Certo, con il motore rimappato e 350 cavalli, il sottosterzo di potenza è in agguato e l’acceleratore va schiacciato forte solo prima di essere usciti completamente dalla curva. Ma siamo sicuri che con un po’ di esperienza anche quello è un punto di forza. Insomma: si può entrare in curva fortissimi e uscire con precisione.

La sensazione che ti rimane addosso quando scendi è quella del mix perfetto tra la stabilità sui tratti veloci e la rapidità e la maneggevolezza nelle curve più lente. La berlina compatta del nuovo “spin-off” in chiave sportiva di SEAT è “rabbiosa” ma terribilmente ben bilanciata, dà subito fiducia ed è divertente. Ma siamo pronti a scommettere che quest’ultimo aspetto Salvatore Tavano lo abbia gustato poco: il suo è stato un finale di stagione al cardiopalmo, e la sicurezza del titolo tricolore l’ha avuta solo all’ultimo round.

CON IL CAMBIO DSG - Ripetiamo l’esperienza anche con la vettura con cambio DSG, guidata prima da Matteo Greco e poi da noi. La guida di Matteo – venti anni e sei vittorie conquistate nella stagione – è più nervosa e meno “pulita” di quella di Salvatore Tavano, ma altrettanto redditizia. E’ un talento emergente e ha fretta di arrivare in tutti i sensi: le curve le taglia con il coltello, sui rettilinei schiaccia l’acceleratore con decisione per scatenare subito tutti i cavalli della sua CUPRA. Quando ci sediamo al volante notiamo subito la pedaliera predisposta per frenare con il piene sinistro: manca infatti il pedale della frizione. Sulla pista guidata di Adria abbiamo modo di apprezzare le cambiate veloci e fluide del DSG, meno ‘viscerale’ del sequenziale, ma estremamente efficace. Ecco spiegato perché Matteo Greco con questa macchina che sulla carta ha prestazioni inferiori a quelle con il cambio sequenziale è riuscito a cogliere due volte il podio assoluto nel TCR Italy.

Sono stati bravi in SEAT Italia ad organizzare questa esperienza: al di là dell’aspetto ludico, guidare la CUPRA TCR sulla pista di Adria è stata un’esperienza istruttiva, perché ci ha fatto vivere da dietro le quinte le emozioni e le sensazioni dei piloti.


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