Le statistiche in F.1 non hanno più senso

Le statistiche in F.1 non hanno più senso

Non c’è niente di più bugiardo dei raffronti con epoche che avevano meno della metà di gare di quelle di oggi

07.11.2022 10:42

Chiedo scusa, ma vorrei dire che è ora di abolire completamente le statistiche in Formula Uno. Primo, perché hanno rotto le scatole, tanto che in questi ultimi Gran Premi della stagione sembrano essere le sole motivazioni per cui si corre, secondo perché non se ne può più di confrontare grandezze tra loro non omogenee come se lo fossero.

Dove sta la falla

Ed è così che i fantastiliardi di vittorie complessive e di pole di Hamilton o i tanto strombazzati quattordici centri stagionali di Verstappen, piuttosto che le trecentocinquanta e più presenze di Alonso, oltre che alla classe e alla tigna dei suddetti sono dovute soprattutto al moltiplicarsi esponenziale del numero dei Gran Premi. Tra un po’, se si arriverà a trenta gare all’anno, diventerà non dico facile ma ipotizzabile fare ancor meglio, solo perché se tiri tante più frecce hai infinite possibilità di prendere il bersaglio grosso, tutto qui.

Traguardi non così grandi

Quindi per cortesia, basta. Non se ne può più di contare cose, urlare al favoloso raggiungimento di chissà quale traguardo e raffrontarlo con raggiungimenti ottenuti in tempi diversi, in epoche non confrontabili contrassegnate da un pugno di gare e da campioni differenti, che si muovevano in condizioni se non opposte sideralmente aliene a quelle di oggi. Limitiamoci a contare ciò che accade nell’anno in corso e fine della storia.

Le percentuali che battono tutti i record

Sennò mi viene tanto da dire, che, al di là del fascino della cifra grossa, per me la percentuale di vittorie stupefacente resta quella rispettiva e sconvolgente di Fangio e Ascari, mi gustano ancora le pole di Clark e il numero di presenze di Graham Hill, ovvero 176 Gran Premi, anche se sono meno della metà di quelli corsi da Fernando Alonso, destinato peraltro a migliorare di molto il suo stesso primato. Semplicemente, tra Gran Premi e Gran Premietti, tra race e qualifying race o sprint race, ormai nulla è più raffrontabile, calcolabile e paragonabile, forse neppure nella stagione in corso all’interno dell’annata stessa. A forza di vedere chi comanda dare i numeri con scelte stravolgenti e troppo spesso discutibili, siamo arrivati al punto che i numeri, quelli seri e omogenei, ormai non è neanche più il caso di darli.


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