Massa vuole il mondiale 2008 ex aequo!

Massa vuole il mondiale 2008 ex aequo!

Ecco come e perché Felipe chiederà alla FIA di riaprire il controverso caso

11.04.2023 08:37

Nessun precedente nel passato della F1

Parliamoci chiaro, sul piano legale le speranze di riaprire il caso sono appese davvero a un filo. Anche perché i verdetti sportivi di tre lustri prima in teoria sono ormai passati in giudicato e, come tali, tombali. Benché la revoca delle maglie gialle di Armstrong al Tour de France sembrererbbe introdurre idealmente il principio dell’imprescrittibilità dell’azione di annullamento di un risultato, a fronte della palmare evidenza della sussistenza di una frode sportiva. Il punto è che le autorità al tempo non commisero alcuna frode, ma evitarono per cosiddette ragioni di opportunità politica che le conseguenze di un’azione sportiva illegale (e comunque frodatoria) avessero effetti a cascata sull’esito del mondiale. In altre parole, da questo punto di vista, paradossalmente la vittoria di Hamilton risulterebbe legittima ma, parimenti, la sconfitta di Massa nel mondiale piloti emergerebbe come sommamente ingiusta e illegittima ab origine. Un bel rompicapo, solo a pensare di riaprire il caso, anche se la posizione di Felipe, una volta preso atto delle ammissioni di Bernie, non può che essere giudicata sacrosanta e condivisibile.

A oggi mai nella storia l’esito di un campionato mondiale di Formula Uno è stato deciso a tavolino o da una pronuncia legale, tantomeno con un effetto così differito nel tempo, rispetto ai fatti contestati. E poi in quale sede dovrebbe essere discusso, il caso, e con quali parti ammesse? E c’è anche da dire che un legal thriller così vintage per certi versi, più che sanare antiche e innegabili ingiustizie, potrebbe aprire ferite nuove e dolorosissime. Tanto per fare un esempio, Lewis Hamilton, nel caso di prevalenza della tesi di Massa, finirebbe con l’essere privato di un titolo mondiale, dopo che già nel 2021 ne ha perso un altro, a seguito di un’ingiustizia subita nel finalone di Abu Dhabi, con una decisione procedurale del direttore di corsa Michael Masi pro Max Verstappen e non proprio inattaccabile, anzi... Quindi, che cosa facciamo, gliene togliamo uno ulteriore e retroattivamente, di titoli, ad Hammer?

Le controversie storiche della F1

E il mondiale 1994, quello ghermito da Schumi su Benetton ad Adelaide mandando a muro con evidente intenzionalità il povero Damon Hill, lo lasciamo al tedesco? Anche lì, allora, sarebbe da rimetterci le mani e sistemare una volta per tutte la faccenda. Poiché giudicata col senno di poi quella manovra inaccettabile comporterebbe la destituzione automatica di Michael, che al tempo non si comportava certo da chierichetto, in pista. Però, però, però, qui si andrebbe a stappare non tanto il vaso di pandora, ma una vera e propria cisterna, perché pure il mondiale 1989 fu deciso da una collisione fortemente voluta da Alain Prost ai danni di Ayrton Senna e non di meno il titolo dell’anno dopo per ammissione diretta di Beco fu assegnato grazie a una preordinata speronata di costui ai danni del francese: «A volte i mondiali si decidono a pochi giri dalla fine, altre volte dopo una manciata di metri dal via» - buttò là beffardo il Campionissimo, neanche preoccupato di fingere l’evento fortuito e felicissimo di spiegare al mondo che aveva fatto tutto apposta, per vendicarsi.


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