Il mondiale del 1989 fu dominato dalla McLaren di Senna e Prost, ma una delle gare più epiche di quella stagione (escluso il ben noto finale) la regalò Mansell, sulla Ferrari 640
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Le qualifiche non erano andate benissimo per la Ferrari, con Berger sesto e Mansell dodicesimo. In pole c'era Patrese, con Senna second
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Curve lente, carreggiata stretta, l'Hungaroring non è la pista adatta alle rimonte, eppure Mansell fece qualcosa di straordinario
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Patrese partì bene dalla pole, difendendo la posizione su Senna
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Peccato che la sua gara fu devastata da un problema che lo costrinse al ritiro
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Eddie Cheever, Arrows A11 Ford
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Alex Caffi, protagonista in testa al gruppo nelle fasi iniziali della gara
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La rimonta di Mansell fu furiosa. In poco più di 22 giri, dopo essersi sbarazzato anche di Caffi, si trovò alle spalle delle McLaren
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Con la testa della gara lì, a un passo, Mansell capì che ce la poteva fare e attaccò subito Prost
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Alessandro Nannini, Benetton B189 Ford
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Alex Caffi, Dallara BMS-189 Ford, davanti a Gerhard Berger, Ferrari 640, Alain Prost, McLaren MP4-5 Honda, Thierry Boutsen, Williams FW12C Renault, e Alessandro Nannini, Benetton B189 Ford.
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Mansell in azione
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Ayrton Senna
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Con Patrese, come abbiamo detto, fuori da giochi, Mansell aveva davanti a se solamente Senna a frapporsi tra lui e la vittoria
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Il Leone d'Inghilterra ingaggiò una battaglia furibonda contro l'asso brasiliano e alla fine riuscì a superarlo
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E a conquistare una vittoria pazzesca. Da 12esimo a primo, con più di 25" di vantaggio sul secondo a gara finita!
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