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Massa, il bello dell'imprevedibilità della Formula E

© sutton-images.com

Il vertice assoluto della piramide non si discute. La Formula 1 è regina di tecnica e sperimentazione. Un’avanguardia che, però, manca del ricambio al vertice. Scalfire il dominio Mercedes, Ferrari, Red Bull, a cannibalizzare i podi da anni, con appena due eccezioni in altrettante stagioni (Stroll e Perez) è, nell’attuale condizione tecnica e politica, un’utopia. 

Poi c’è un fronte emergente, che ha seguito una formula molto diversa. “Un bel party”, sintetizzando il pensiero di Chase Carey, riportato dagli ospiti presenti agli e-Prix di Formula E. Quel “party” affronta un passaggio epocale, che dovrà conservare i punti di interesse espressi dalla categoria, in particolare nella Stagione 4: gare serrate e possibilità di lotta a più voci.

Impossibile effettuare un qualsiasi confronto utile sulle prestazioni delle due serie. Quanto a varietà dei protagonisti, però, la Formula E meriterebbe il riconoscimento di una formula che funziona. E Felipe Massa si augura continui sulla falsariga delle ultime stagioni, lui all’esordio con il team Venturi, diretto da Susie Wolff e con Edoardo Mortara sulla seconda monoposto.

“Credo che quel che rende le cose interessanti in Formula E, e spero avvenga anche nel mio caso, sia che molti piloti sono in grado di vincere un gara. Forse tanti piloti possono vincere il campionato. È una categoria molto più ravvicinata rispetto alla Formula 1”, spiega Felipe alla BBC.

Con l’ingresso di sempre più case costruttrici, lo sviluppo e gli investimenti andranno gestiti per consentire a team privati e ufficiali di competere su un piano equilibrato, missione che Agag – intervistato sul numero di Autosprint in edicola – ha ben presente.

Sarà un campionato più “strategico” e col rischio di appiattire la lotta? Il primo e-Prix di Ad Diriyah traccerà il punto di partenza che consentirà di effettuare confronti col passato. Tornando a Massa, Felipe ha commentato: “E’ un campionato nel quale posso correre non per un solo anno e basta, posso esserci forse per un paio di anni e godermi ancora la carriera finché non deciderò davvero di fermarmi, voglio continuare a divertirmi come ho sempre fatto.

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La comprensione di tutte queste batterie, come usarle nel modo perfetto, specialmente in gara, il modo in cui devi risparmiarle e ricaricarle. Vedremo quanto imparerò dalla prima gara, ho già appreso molto rispetto alla prima volta che sono salito in macchina. Nei test è andato tutto bene direi, ma è adesso che conta”.

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