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ePrix Portland, gara-2: Da Costa inarrestabile

© S.Galloway/Lat Images

Gara-2 dell'ePrix di Portland ripaga ampiamente di uno spettacolo non esattamente memorabile concesso al sabato.

I 26 giri corrono via sì con un'attenzione altissima ai consumi, ma il passo è più rapido e già nella prima metà di corsa non mancano le battaglie.

Sotto la bandiera a scacchi si contano le monoposto tutte intere: una rarità. Ali danneggiate, forature, fino a Pascal Wehrlein che corre l'ePrix praticamente tutto senza l'ala anteriore, persa al giro 6 nel tamponamento di Mortara. Ad avere la peggio è, però, Bird, che prende l'ala sotto la sua McLaren e abbandona sogni di risultato.

Cassidy fuori dai punti

L'altra McLaren di Hughes prova a correre in testa, ma rimedia anche lui danni all'ala fino a uscire di pista al giro 13. Malissimo l'ePrix disputato dal leader di campionato, Cassidy. Anche per lui un tamponamento costa l'ala e, in aggiunta, una foratura: pit-stop e tanti saluti alle ambizioni di vittoria. La Safety Car uscita nel finale, per un giro, ricompatta il gruppo ma il pilota Jaguar non va oltre il 13° posto.

È dopo la Safety Car che Da Costa si mette in testa e detta il ritmo, allunga e porta con sé un ottimo Frijns: finiranno così, primo e secondo, sotto la bandiera.

Da Costa inarrestabile: vittoria e in corsa nel mondiale

Terza vittoria negli ultimi 3 ePrix per Da Costa, che recupera anche nel mondiale, dove è quarto con 134 punti, contro i 167 di Cassidy, 155 di Evans e Wehrlein. Rowland, assente a Portland per problemi fisici, resta a 131 punti, poi Vergne a 129. Tutti ancora teoricamente in lotta, visti i 58 punti in palio a Londra, nei due ePrix conclusivi della stagione.

Gara-2 regala tantissimi contatti tra le monoposto e diventa una corsa alla "sopravvivenza".

Per Da Costa, rientrato nella lotta per il titolo, c'è tanto da recriminare per un inizio di stagione negativo, senza contare i punti negati della vittoria di Misano, per un'infrazione tecnica irrilevante sulle prestazioni. "Non so cosa dire, sinceramente è qualcosa di pazzesco. Sono contento, emozionato, arrabbiato, sono tutto. Sono felice di aver adesso indovinato ogni dettaglio e fatto tutto correttamente.

Misano? Quei punti sarebbero stati tantissimi, abbiamo provato a cambiare il verdetto, ma è andata così. Abbiamo dimostrato un nuovo livello quest'anno del concetto di non mollare mai". Così il portoghese di Porsche a fine gara.

Orgoglio Frijns

Piazzato, ancora, Robin Frijns, insieme a Mitch Evans sul podio. "È un bel modo di tornare definitivamente, la squadra ha fatto un grandissimo lavoro e abbiamo centrato il risultato. Prendo questi due podi consecutivi.

Ho faticato un po', volevo tornare alla ribalta, sapevo di poterlo fare io e sapevo che poteva riuscirci il team: sono contento", racconta l'olandese.

Giù dal podio finiscono Wehrlein, Vergne, Mueller, Nato, Guenther, Buemi e De Vries, tutti in zona punti.

"Bel risultato dopo quanto successo ieri (penalità di 5"; ndr), non sono riuscito a massimizzare la qualifica, in gara è stato davvero difficilissimo e la strategia con l'Attack Mode attivato molto in ritardo ci ha portato a ottimi punti", il punto di Evans.