Si è già aperta la caccia al
numero di gara personalizzato, dopo che la
Fia ha reso noto che a partire dalla prossima stagione
i piloti potranno usufruire di un contrassegno a richiesta, sulla scorta di quanto accade da sempre negli sport americani, fino al calcio e, segnatamente nelle discipline del motore, nel motociclismo.
Ovvio, alla base di tutto non c'è romanticismo né scaramanzia, quanto piuttosto l'intenzione di sfruttare fino in fondo, proprio come accade altrove, le
potenzialità del merchandising che lega nomi famosi a numeri fissi. Detto questo, per ora il resto è pura e stuzzicante speculazione.
In
64 stagioni di F.1, tanto per guardare i precedenti, le scelte strane non sono mancate, a partire dal numero più piccolo, lo zero, usato a inizio carriera da
Jody Scheckter e
Damon Hill: la cabala dice anche che porta fortuna, perché entrambi, più avanti, approdarono al titolo.
Il numero più alto mai usato in F.1 fu il
208, scelto da
Lella Lombardi solo nelle qualifiche del Gp di Gran Bretagna 1974, ma non portò bene visto che la coraggiosa ragazza italiana non riuscì a qualificare la sua Brabham privata.
Queste due cifre da primato resteranno comunque a lungo tali, proprio perché la
Fia ha ben specificato che i numeri assegnabili per il mondiale 2014 vanno
dal 2 al 99, chiarendo quindi che al campione del mondo in carica
Sebastian Vettel il
numero 1 spetta di diritto e nessuno glielo toccherà.
Per gli altri vale la regola del diritto di prelazione in base alla posizione di classifica. Il vicecampione del mondo sceglie prima del terzo e così via, pertanto, in caso di contrasto tra piloti che vogliono lo stesso numero, vince e prevale il meglio piazzato nel mondiale 2013. Ovvio, ormai, visto che non c'è tantissimo da ragionare sul mercato piloti, l'attesa curiosamente si dirotta su quello dei numeri di gara.
Detto di
Vettel, che s'avvierà orgoglioso con il n.1, già si parla di
Alonso che tornerebbe volentieri a correre con l'amato
14 che sfoderava negli anni del kart. E poiché sarà il secondo a scegliere dopo Seb, nessuno glielo porterà via. Stessa storia per
Nico Hulkenberg, il quale da ragazzo sfrecciava affezionatissimo all'
11 e ora potrebbe ad esso felicemente ricongiungersi. Che tra l'altro era il suo numero quest'anno e che sfoggiava orgoglioso sulla gamba della tuta della
Sauber. Ma occhio perché "Hulk", solo 10° classificato nel campionato appena finito, potrebbe essere "fregato" da
Raikkonen (5° classificato) che sceglierà prima di lui ed è pure lui romanticamente propenso all'11, perché fu di
James Hunt nella leggendaria stagione del titolo
1976, quella immortalata dal film
"Rush". Di cui Kimi è un fan visto che ha anche usato a Montecarlo il casco con i colori di Hunt.
A questo punto ha ben poche speranze
Sergio Perez, che anelerebbe pure lui all'11, ma da terzo nella coda che si sta formando per avere il doppio uno.
Buffa l'idea di
Bottas, che propenderebbe per il
77, in quanto stilizzerebbe la doppia consonante del cognome, facendolo diventare
Bo77as, mentre per quanto riguarda
Felipe Massa, ci sarebbe una preferenza scaramantica per il
19.
Nico Rosberg, invece, è incerto tra il
5, il
6 e il
9.
Quanto all'idea di
Vergne, oltre che pilota di Toro Rosso, pure race fans vintage e amante della F.1 per duri e puri (ricordate il casco di
Cevert sfoggiato a Monaco?), l'orientamento sarebbe verso il
27, amatissimo numero dell'era
Gilles Villeneuve e poi ereditato da
Tambay nonché dal grande
Michele Alboreto. In subordine, Jean-Eric si consolerebbe col
21 o il
25.
E a questo punto sul tappeto si pone una questione di non lieve entità: cosa farà la
Ferrari? Si lascerà soffiare quel
27 storicamente e emotivamente suo o spingerà uno dei suoi piloti a "blindarlo", magari assieme al
28? Good question. Scopriremo questo e altro solo vivendo con attenzione i prossimi giorni. Quelli delle prime, attesissime scelte. In una Formula 1 che per il 2014 vuole avere davvero tutti i numeri per tornare a entusiasmare.
A proposito, la storia dei numeri non finisce qua:
Jean Todt ha detto che vorrebbe che i piloti sfoggiassero in modo evidente i numeri fissi anche sul casco per sottolineare la loro identità. Finora l'unico a farlo è stato
Raikkonen che quest'anno aveva attizzato il suo 7 di quest'anno sul casco. Aspettiamoci che il numero diventi un nuovo motivo per personalizzare la grafica dei caschi.