F1, è caccia aperta ai numeri personalizzati

F1, è caccia aperta ai numeri personalizzati
Nel 2014 Alonso vuole il 14, mentre Hulk e Kimi sognano l'11: scopriamo perché

13.12.2013 ( Aggiornata il 13.12.2013 14:08 )

Si è già aperta la caccia al numero di gara personalizzato, dopo che la Fia ha reso noto che a partire dalla prossima stagione i piloti potranno usufruire di un contrassegno a richiesta, sulla scorta di quanto accade da sempre negli sport americani, fino al calcio e, segnatamente nelle discipline del motore, nel motociclismo. Ovvio, alla base di tutto non c'è romanticismo né scaramanzia, quanto piuttosto l'intenzione di sfruttare fino in fondo, proprio come accade altrove, le potenzialità del merchandising che lega nomi famosi a numeri fissi. Detto questo, per ora il resto è pura e stuzzicante speculazione. In 64 stagioni di F.1, tanto per guardare i precedenti, le scelte strane non sono mancate, a partire dal numero più piccolo, lo zero, usato a inizio carriera da Jody Scheckter e Damon Hill: la cabala dice anche che porta fortuna, perché entrambi, più avanti, approdarono al titolo. Il numero più alto mai usato in F.1 fu il 208, scelto da Lella Lombardi solo nelle qualifiche del Gp di Gran Bretagna 1974, ma non portò bene visto che la coraggiosa ragazza italiana non riuscì a qualificare la sua Brabham privata. Queste due cifre da primato resteranno comunque a lungo tali, proprio perché la Fia ha ben specificato che i numeri assegnabili per il mondiale 2014 vanno dal 2 al 99, chiarendo quindi che al campione del mondo in carica Sebastian Vettel il numero 1 spetta di diritto e nessuno glielo toccherà. Per gli altri vale la regola del diritto di prelazione in base alla posizione di classifica. Il vicecampione del mondo sceglie prima del terzo e così via, pertanto, in caso di contrasto tra piloti che vogliono lo stesso numero, vince e prevale il meglio piazzato nel mondiale 2013. Ovvio, ormai, visto che non c'è tantissimo da ragionare sul mercato piloti, l'attesa curiosamente si dirotta su quello dei numeri di gara. Detto di Vettel, che s'avvierà orgoglioso con il n.1, già si parla di Alonso che tornerebbe volentieri a correre con l'amato 14 che sfoderava negli anni del kart. E poiché sarà il secondo a scegliere dopo Seb, nessuno glielo porterà via. Stessa storia per Nico Hulkenberg, il quale da ragazzo sfrecciava affezionatissimo all'11 e ora potrebbe ad esso felicemente ricongiungersi. Che tra l'altro era il suo numero quest'anno e che sfoggiava orgoglioso sulla gamba della tuta della Sauber. Ma occhio perché "Hulk", solo 10° classificato nel campionato appena finito, potrebbe essere "fregato" da Raikkonen (5° classificato) che sceglierà prima di lui ed è pure lui romanticamente propenso all'11, perché fu di James Hunt nella leggendaria stagione del titolo 1976, quella immortalata dal film "Rush". Di cui Kimi è un fan visto che ha anche usato a Montecarlo il casco con i colori di Hunt. A questo punto ha ben poche speranze Sergio Perez, che anelerebbe pure lui all'11, ma da terzo nella coda che si sta formando per avere il doppio uno. Buffa l'idea di Bottas, che propenderebbe per il 77, in quanto stilizzerebbe la doppia consonante del cognome, facendolo diventare Bo77as, mentre per quanto riguarda Felipe Massa, ci sarebbe una preferenza scaramantica per il 19. Nico Rosberg, invece, è incerto tra il 5, il 6 e il 9. Quanto all'idea di Vergne, oltre che pilota di Toro Rosso, pure race fans vintage e amante della F.1 per duri e puri (ricordate il casco di Cevert sfoggiato a Monaco?), l'orientamento sarebbe verso il 27, amatissimo numero dell'era Gilles Villeneuve e poi ereditato da Tambay nonché dal grande Michele Alboreto. In subordine, Jean-Eric si consolerebbe col 21 o il 25. E a questo punto sul tappeto si pone una questione di non lieve entità: cosa farà la Ferrari? Si lascerà soffiare quel 27 storicamente e emotivamente suo o spingerà uno dei suoi piloti a "blindarlo", magari assieme al 28? Good question. Scopriremo questo e altro solo vivendo con attenzione i prossimi giorni. Quelli delle prime, attesissime scelte. In una Formula 1 che per il 2014 vuole avere davvero tutti i numeri per tornare a entusiasmare. A proposito, la storia dei numeri non finisce qua: Jean Todt ha detto che vorrebbe che i piloti sfoggiassero in modo evidente i numeri fissi anche sul casco per sottolineare la loro identità. Finora l'unico a farlo è stato Raikkonen che quest'anno aveva attizzato il suo 7 di quest'anno sul casco. Aspettiamoci che il numero diventi un nuovo motivo per personalizzare la grafica dei caschi.

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