A tre giorni dall’inizio dell’appuntamento di
Silverstone, pista sulla quale la
Ferrari ottenne nel 1951 la sua prima vittoria, da
Maranello fanno sapere che non c’è alcuna intenzione di abbandonare lo
sviluppo della F14T per dirottare tutte le energie nel
progetto della monoposto 2015.
Lo sviluppo tecnologico della
F14 T continuerà a ritmo sostenuto: le vetture costruite secondo i nuovi regolamenti sono ancora nella loro prima infanzia tecnologica e questo significa che per i team il margine di miglioramento può essere ancora molto esteso. Le undici gare rimanenti rappresentano, quindi, undici ulteriori occasioni per ottenere buoni risultati e punti importanti nonché 33 giorni, dal venerdì alla domenica, per incamerare dati e imparare nuove cose sulla vettura che potranno tornare utili anche in futuro.
Smettere di spingere adesso sul fronte dello sviluppo sarebbe controproducente, tanto più che il team ha l’obbligo di fornire sempre ai propri piloti la migliore vettura possibile.
L’appuntamento di Silverstone è tra i più graditi sia da
Kimi Raikkonen che da
Fernando Alonso.
«Mi piace gareggiare su questa pista, anche se ne preferivo il vecchio layout – ammette il finlandese –
in particolar modo mi piace quella che un tempo era la prima curva, Copse». E, in effetti, la
Copse da fare in pieno e i successivi importanti cambi di direzione, quella sorta di slalom gigante che è costituito dalle curve in sequenza
Maggots,
Becketts e
Chapel, sono due degli elementi che rendono questo tracciato così particolare e caro ai piloti.
«Credo che Silverstone sia un circuito molto difficile, molto faticoso nelle curve da alta velocità. Si tratta di una pista che, nella sua interezza, mette alla prova sia il pilota che la vettura – afferma
Alonso –
qui c’è un’atmosfera speciale, c’è grande tradizione, per cui tutti i piloti vogliono fare bene di fronte al pubblico britannico che non solo è molto appassionato ma conosce la Formula 1 nei dettagli». Dopo tre gare in cui era stata meno importante,
l’aerodinamica a Silverstone tornerà ad essere fondamentale nel definire le prestazioni e quindi sarà interessante verificare in quale ordine gerarchico i team di vertice andranno a posizionarsi.
Roberto Chinchero