Non s'era mai sentito Raikkonen rispondere stizzito e infastidito alle domande dei giornalisti accusandoli di voler montare una polemica. Il finlandese è di solito insensibile a tutto. Eppure a Montecarlo per ben due volte, prima nell’intervista tv a Sky Sport F1 e poi nella breve conferenza stampa nel motorhome Ferrari, ha mostrato un aspetto che non gli si conosceva.
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Prima Kimi ha spiegato i suoi problemi di guidabilità tutt’altro che perfetta della SF16-H, poi un po’ esasperato dalle domande insistenti ha più o meno detto: “È inutile che vogliate far sembrare la cosa una tragedia: non è un problema così esagerato (si riferiva alla deludente prestazione della Ferrari complessivamente, ndr). Siamo soltanto al primo giorno di prove libere. Non sono errori così gravi, c’è ancora tempo per lavorare”.
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Però certo la sua risposta infastidita - lui che non si scalda nemmeno quando lo buttano fuori in pista - è indice di un malessere generale all’interno del team, di un’armonia che sta scemando a furia di vedere aumentare, invece che diminuire, il distacco dalle Mercedes. Ora che poi ci si mettono di mezzo anche le Red Bull.
Raikkonen, che ha ottenuto il suo miglior tempo in 1’16”040, a 1”4 dal tempo di Ricciardo e a 8 decimi dalle Mercedes (praticamente sul ritmo di Vettel perché è appena 84 millesimi più lento di Seb), ha spiegato così i suoi problemi: “Al mattino il set up non andava bene, al pomeriggio mi sono trovato meglio ma c’è ancora parecchio da migliorare. Monaco non è un circuito semplice quando non hai la macchina a posto”.