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F1 Ungheria, nuovo asfalto da scoprire

E' un Hungaroring che si è rifatto il trucco, quello pronto a ospitare la Formula 1. Non nel layout ma nel fondo. L'intero circuito è stato riasfaltato, un particolare non di secondo piano, come visto in Austria. I tempi sul giro sono destinati a scendere sensibilmente, anche per la presenza della mescola supersoft, in aggiunta alla gomma media e morbida, selezione che caratterizzò il Gran Premio d'Ungheria di un anno fa. Il livello di abrasività atteso dalla Pirelli si conferma su valori medi, al pari dello stress che subiranno le coperture, mentre il grip si colloca nella zona alta della scala fissata dal gommista: 4 su 5.

Una pista tortuosa, continui cambi di direzione, un solo rettilineo, quello principale. L'accento ricade sull'aderenza meccanica offerta dalle gomme, nelle frequenti richieste di trazione che caratterizzano l'uscita di curva, nei cambi di direzione del settore centrale e sui tornantoni tipici di una pista dal sapore di kartodromo. Anche i cordoli sono stati modificati, con il punto "caldo" di curva 4, la veloce sinistra sulla quale andò a sbattere Massa nel 2009, e dove il comportamento dei piloti sarà prevedibilmente tenuto d'occhio dai commissari per il superamento della linea bianca in uscita.

«L’Ungheria presenta un tipo di sfida molto diversa rispetto a Silverstone, ma alcuni dei team hanno usato il recente test inglese per provare alcune soluzioni che potrebbero essere rilevanti all’Hungaroring, quindi sarà interessante vederne l’effetto. La pista è stata completamente riasfaltata e in Austria questo fattore ha avuto un’influenza notevole: vedremo se sarà lo stesso anche in Ungheria, quindi le prove libere saranno molto importanti», sottolinea Paul Hembery.

Il gran caldo - pista a 49° C e aria a 25° C un anno fa - sarà un altro dei fattori da tenere in gran considerazione per valutare il comportamento delle varie mescole. Tutti hanno sbilanciato la propria selezione verso le gomme morbide e supermorbide, in pochissimi hanno scelto un secondo treno di gomme medie. Lo scorso anno, grazie all'abbinata morbide-medie e all'ingresso della safety-car, Nico Rosberg sarebbe potuto risalire fino alla seconda posizione, se non avesse avuto la foratura nel finale nel contattocon Ricciardo. Strategia, allora, "alternativa" a quella operata da Vettel, trionfatore del GP con due fermate ai box: partenza con le morbide, secondo stint ancora con le Pirelli dalla banda gialla e chiusura di gara con le medie. 

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Sarà possibile domenica prossima una strategia su due fermate? I riscontri che daranno le coperture più morbide nei long run del venerdì, il modo in cui lavoreranno sul nuovo asfalto, sarà fondamentale per scoprirlo. Il rischio da gestire è quello del degrado termico.

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