Essere nel posto giusto al momento giusto è stato fondamentale nelle qualifiche per stabilire lo schieramento di partenza del GP d'Ungheria. Nico Rosberg c'è riuscito, Lewis Hamilton no (ma è stato grande nell'insistere in Q2 dopo un primo errore) e anche tanti altri piloti hanno da recriminare. Sui dubbi relativi alla pole del tedesco parliamo in un servizio specifico, resta da dire che il malaugurato testacoda di Fernando Alonso ha scombinato le possibilità finali di quasi tutti nel giro decisivo in Q3. A cominciare dalle sue, perché lo spagnolo si è messo ripetutamente in evidenza nelle difficili condizioni di queste qualifiche, concludendo comunque in una posizione che fa gongolare la squadra, dato che con lui 7° e Jenson Button 8° possono vantare una quarta fila tutta loro oltre che una nuova doppietta di accesso alle Q3.
Qualifiche che non sono state facili già a partire dalle bizzarre Q1, che un'acquazzone inaspettato ha fatto rinviare di ben due volte e poi con i suoi "colpi di coda" ha fatto neutralizzare in seguito: ben quattro bandiere rosse, la prima perché le condizioni della pista troppo bagnata (aveva ripreso a piovere) erano inaffrontabili, poi perché a cercare di "fare subito il tempo" sono andati a sbattere in sequenza Ericsson, Massa e Haryanto. Poi la pista che andava ad asciugarsi velocemente ha evidenziato anche stavolta i limiti Ferrari nel "posizionarsi" bene in qualifica. Kimi Raikkonen è salito subito 1° nel suo giro veloce finale in Q2, sotto la bandiera a scacchi che ha però preso per primo: il risultato è che gli altri hanno sfruttato l'ulteriore asciugatura fino a farlo scivolare inesorabilmente 14° ed escluso dalle Q3. Bravissimo in questa fase Sebastian Vettel a rallentare nel giro di lancio, in modo da sfruttare la pista più tardi e in condizioni migliori.
Vettel: "Le qualifiche sono state un casino"
Ora alla Ferrari non resta che sperare (una speranza comunque plausibile) che domani le condizioni di gara restino quelle previste e non vi siano altre sorprese meteo. Infatti se sarà davvero caldo è possibile che le Red Bull, qui sempre a loro agio, possano subire il degrado di gomme evidenziato nelle ultime prove e in precedenza a Baku. In ogni caso è il passo gara l'elemento da sfruttare per poter puntare a un risultato migliore di quello delle qualifiche. Soprattutto per Raikkonen se vorrà mantenere la terza posizione in classifica generale: certo le posizioni da risalire non sono poche, speriamo riceva un aiuto significativo dal muretto.
Detto di Ferrari, Red Bull e McLaren (Mercedes non necessita commenti) quella di domenica potrebbe essere una buona occasione per Carlos Sainz, dalla sesta posizione di partenza, ma non bisogna esagerare in ottimismo: il risultato delle qualifiche è stato per aver sfruttato bene le occasioni, ma la Toro Rosso non è parsa finora realmente competitiva, purtroppo. Qualche possibilità in più potrebbe averla la Force India che al contrario non ha avuto troppa fortuna, con Nico Hulkenberg a partire 9° più che Sergio Perez dalla 13esima casella. Ma non si può mai dire, con il messicano, che oltretutto potrebbe aprire la strada a Raikkonen (ammesso non si mettano a litigare fra loro).
Un'ultima considerazione per tutti quelli fuori dalla top ten (tranne Esteban Gutierrez) è che alla fine delle Q1 erano tutti sopra al 107% minimo nel crono. Crediamo comunque che la situazione particolare verrà presa in considerazione e che quindi tutti saranno ammessi al via. O pensiamo che davvero sarebbe possibile avere un GP con 11 partecipanti?
LA GRIGLIA DI PARTENZA DEL GP D'UNGHERIA