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Formula 1 Abu Dhabi, Vettel in extremis: "Non ci riposeremo un secondo"

©  sutton-images.com

Sebastian Vettel è stato il primo a congratularsi con Rosberg per il mondiale. Era commosso e felice perché ha agguantato con la cattiveria e la grinta, che a volte era scomparsa durante la stagione, il suo settimo podio stagionale. Un podio da cui mancava da quasi tre mesi: dal GP di Monza.

Inoltre grazie al podio Vettel riesce a evitare il sorpasso in extremis in classifica iridata da parte di Verstappen, che lo inseguiva a pochissimi punti di distacco. Almeno uno dei due piloti Ferrari si ritrova in mezzo alle Red Bull nel campionato e la sconfitta dai “bibitari” non è totale. “Questo podio ci voleva, è stata gara importante per noi oggi, verso al fine mi sarebbe piaciuto guadagnare altre due posizioni perché la velocità c’era ma erra impossibile tentare il sorpasso. È un podio dà slancio alla squadra, perché è stata una stagione dura. e ci dà la giusta carica per il futuro”

L'analisi della corsa si trasforma presto per Vettel in un analisi della stagione: ”Ci aspettavamo di più quest'anno, non è un mistero. Ma la delusione è diventata così grande dopo alcune gare, quando ce ne siamo resi sconto, che questo non ha aiutato il feeling nella squadra. Ma poi, dopo i momenti difficili abbiamo mostrato una grande forza riuscendo a reagire: nelle ultime gare avevamo un gran passo, a livello Red Bull e forse anche meglio. Abbiamo mostrato forza morale, siamo migliorati, questo team ha uno spirito che non si spezza mai. Gli altri sono giustificati se ora vanno in vacanza a riposare, ma non non ci riposeremo un secondo.

Vettel fa anche autocritica per alcuni errori d guida e di concentrazione nel corso dell'anno. “Ci sono state situazioni in cui non sono stato contento delle mie prestazioni, al sabato sono stato spesso un danno per me stesso e ho complicato le cose in chiave gara. Ad esempio in Messico. Ma nel complesso abbiamo imparato da questa stagione parecchie cose e fatto progressi che ci danno fiducia per il futuro.

Infine un apprezzamento per il connazionale Rosberg.Credo che il suo sia un titolo meritato, nessuno può metterlo in dubbio. Si, certo, si parla dei problemi di affidabilità di Hamilton che gli hanno tolto punti, ma se si guarda indietro ai punti persi per qualche motivo allora si rimette in discussione tutto. Allo stesso modo si dovrebbe dire che nel 2008 il titolo non se lo meritava Lewis ma Massa che senza il guasto al motore in una gara (Ungheria, ndr) avrebbe vinto lui il campionato”.