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Formula 1 Baku, Pirelli: temperature cruciali

© sutton-images.com

Si preannuncia essere una questione di temperature. Più del solito. A Baku si corre in anticipo rispetto allo scorso anno, quando furono raggiunti sull'asfalto i 54° C in gara. Due mesi di differenza, previsioni che dicono sole e poco più di 20° C nell'aria per l'intero week end. Altre temperature conteranno e, in particolare, sarà centrale la loro uniformità: quelle delle gomme. Pirelli ammorbidisce di due step la proposta di un anno fa, saranno Soft, Supersoft e Ultrasoft le tre alternative da far funzionare nella corretta finestra d'esercizio, che tanti problemi ha causato a Mercedes in Cina. Oscillazioni dalle quali, a detta di James Vowles, restando in Mercedes, non possono considerarsi immuni nemmeno Red Bull e Ferrari.

La configurazione del tracciato, lungo 6 chilometri e tre metri, è un susseguirsi di frenate e inserimenti rapidi in curve a 90 gradi nel primo settore, poi il segmento stretto nella Città Vecchia e un tuffarsi in discesa ancora con pieghe secche, fino alla penultima curva vera e propria. Dal rettilineo di 2 chilometri che riporta in curva 1 non solo passerà la prestazione della power unit e l'efficienza aerodinamica, di monoposto attese con un carico basso da bilanciare con la necessaria stabilità in frenata. Passerà anche il raffreddamento delle gomme, aspetto già riscontrato a Shanghai, nel dritto verso curva 14.

«Il Gran Premio dell’Azerbaijan dovrebbe disputarsi in condizioni diverse quest’anno, visto che si terrà due mesi prima e con temperature probabilmente più basse rispetto alla scorsa stagione, quando la temperatura asfalto aveva superato i 50°», commenta Mario Isola. La gara dello scorso anno restituì una girandola di colpi di scena, un cambio gomme in regime di bandiera rossa e due mescole di fatto protagoniste: Supersoft e Soft. «Con i nuovi regolamenti,la nomination nel 2017 era stata forse un po’ troppo conservativa e non vennero praticamente usati i P Zero White medium. Per il 2018 abbiamo nominato mescole più morbide: ciò dovrebbe portare a un’ampia varietà di strategie, come si è visto nelle ultime due gare in Bahrain e Cina».

Baku non è pista che scarica molta energia laterale sulle gomme, mancando i curvoni in appoggio; piuttosto sono sensibili i carichi verticali generati in staccata di curva 1 e lo stress medio sulle coperture è frutto delle accelerazioni frequenti da velocità basse. Il fondo è molto liscio, valori molto bassi sono attesi anche alla voce aderenza.