Il sorriso sotto i baffi, questa volta, non c’è. Vettel ha conquistato la prima fila al GP del Bahrain, fermando il cronometro sul 1:28.733”, ma tre decimi dalla pole. Firmata dal suo compagno di squadra, il neo ferrarista Leclerc.
L’espressione del tedesco, appena sceso dalla macchina, è stata eloquente. Bello l’abbraccio al vicino di box, ma volto non completamente contento e disteso. Quei tre decimi di distacco sono un segnale che ha lasciato Vettel di ghiaccio, il secondo indizio dopo il team order dell’Albert Park: Leclerc sarà un osso durissimo da affrontare.
In attesa che il terzo indizio, (che fa la prova…), arrivi in gara con una partenza che si preannuncia tutta da seguire con le Rosse in prima fila e Hamilton, alle spalle, ma pronto a sfruttare la sua piazzola dal lato pulito della pista, Vettel ha analizzato la sua prestazione.
Il secondo tempo è stato frutto di una Q3 compromessa dalla Q2. ll tedesco ha potuto usare un solo set di gomme, per un unico tentativo, perché ha usato un set di pneumatici in più nel turno precedente. In pratica ha pagato la "spiattellata" quando si è trovato in mezzo al traffico per il suo giro in Q2.
“Sono chiaramente contento - dice - La macchina sta andando bene e il merito va attribuito a tutto il team. E’ un lavoro di squadra, non eravamo contenti dopo Melbourne e la squadra ha fatto un lavoro molto approfondito per cercare di capire cosa non ha funzionato. Abbiamo trovato le risposte, portate qui e abbiamo dimostrato di essere all’altezza. Di lottare lì davanti per la prima fila. Questa è una grande testimonianza del loro lavoro, sono contento anche se non è stata la mia giornata, ma va così, si guarda avanti”.
Non è stata una grande giornata perché Vettel ha capito le potenzialità di Leclerc su questo circuito, trovandosi sempre a inseguirlo, tranne che durante la FP2.
“Mi congratulo con lui e gli ho detto di godersi la giornata - Ha concluso - Anche se avessi vissuto la mia giornata ideale, oggi sarebbe stato difficile batterlo. La mia prima pole è stata un po’ di tempo fa ma è un giorno che non si dimentica mai”.