Ha il merito di non aver commesso errori, in un GP di Germania che ha lasciato pochissimi piloti esenti da sbavature più o meno costose nell'arco dei 64 giri di gara. Robert Kubica porta al traguardo la Williams, sotto la bandiera 12°, risultato che, con la penalizzazione delle due Alfa Romeo, vale l’ingresso nella top ten e il primo punto per il team.
Dopo 8 anni e 8 mesi e mezzo dal quinto posto di Abu Dhabi 2010, “chiusura” della prima carriera in Formula 1, Robert è di nuovo in zona punti. Risultati e condizioni di base diversissime, prestazione di Hockenheim che ha riportato il pilota polacco in uno scenario da riscoprire, di gara bagnata.
9 ANNI DA INTERLAGOS
“E’ stata una corsa folle e le condizioni in pista molto scivolose. Sono riuscito a portare la macchina a casa senza commettere errori, ed è la cosa più importante.
Pur non essendo le condizioni mutevoli e il correre sul bagnato scenari nuovi per me, sono passati 9 anni dall’ultima volta in cui le affrontate su una F1 (GP del Brasile 2010, nono; ndr) e questa gara mi ha certamente rinfrescato la memoria”, ha raccontato Kubica.
Verstappen, GP Germania: Mercedes resta il riferimento
CONCENTRATO E COMUNQUE AL LIMITE
Sulle difficili condizioni di gara, Kubica ha aggiunto a racefans.net: “Avevo dimenticato quanto spray ci fosse e scarsa la visibilità. Pensavo alle speciali notturne nei rally, con la nebbia, quando devi spegnere la fanaleria suppelemtare perché non ti aiuta di notte e nella nebbia, è da pazzi. Perlomeno lì puoi vedere e hai le note a dirti più o meno dove sei”.
Hulkenberg, GP di Germania: via di fuga da riconsiderare
Condizioni di visibilità a parte, tradizionalmente critiche già per le monoposto che corrono in posizioni più avanzate dell’ultima fila Williams, Kubica ha aggiunto: “In queste condizioni spesso molto sta nel restare calmo e con la testa concentrata, pur essendo molte macchine più veloci della nostra, o gran parte, o anche tutte, devi comunque guidare al limite e non su ciò che vedi intorno”.