Quando ancora il simulatore era la Playstation, Interlagos giura fosse la pista di default, Charles Leclerc. Si prospetta un Gran Premio del Brasile da correre all’attacco e in rimonta, viste le penalità alle quali andrà incontro per la sostituzione della power unit e l’utilizzo della quarta unità stagionale.
Circuito veloce, di motore, teoricamente con buone chance di sorpasso, per Leclerc e la Ferrari c’è da archiviare una domenica americana insufficiente nelle prestazioni espresse dalla monoposto. Si prepara a Interlagos, Charles: “Il circuito è estremamente divertente: si tratta di un giro corto nel quale comunque trovano posto curve molto diverse fra loro oltre che rettilinei di discreta lunghezza.
Leggi anche: Binotto, GP Brasile: Leclerc con una nuova power unit
Il layout della pista è cambiato parecchio nel corso dei decenni fino a diventare quello attuale. Quando giocavo con i videogame da bambino sceglievo sempre questa pista, per cui posso dirmi un grande appassionato!”.
Interrogativo meteo
La variabilità meteo su Interlagos potrebbe portare la pioggia tra venerdì e sabato, giornate a rischio, mentre in gara le indicazioni sono di un Gran Premio sull’asciutto ma temperature ambientali basse: “Il meteo a San Paolo è sempre imprevedibile e questo influisce, come è ovvio, sulle condizioni del tracciato che cambiano di giorno in giorno e in determinate condizioni possono risultare una variabile che rimescolano le carte in tavola”, dice.
L'editoriale del direttore: Piatto del giorno? Sospetto di pollo!
Brasile, San Paolo, terra di Magic, celebrato dalla Formula 1 con un Fan Festival dedicato lo scorso week end, nei 25 anni dalla scomparsa. E, su Senna e il correre in Brasile, Leclerc aggiunge: “Il Brasile non è solo una nazione nella quale c’è una enorme passione per il nostro sport: è anche la patria di Ayrton Senna, ovvero il pilota al quale probabilmente mi sono ispirato di più. Era un gran talento e una persona speciale e questo Gran Premio ci porta sempre alla mente la sua leggenda”.
Charles protagonista su AS in edicola
Sul numero di Autosprint in edicola, Charles è protagonista di un’intervista realizzata da Alessandro Gargantini. Un’analisi approfondita della stagione, delle aspettative alimentate nel tifo Rosso, dei progressi compiuti dalla monoposto e nel pilotare, passaggi dei quali anticipiamo uno stralcio.
Sui miglioramenti ancora da compiere, in uno sviluppo che andrà portato nel 2020, Leclerc dice delle prestazioni in qualifica e in gara della Rossa, per chiarire: “Sarebbe un errore pensare che la SF90 sia una macchina forte soprattutto in qualifica. Non ci sono monoposto forti sul giro secco, ma che hanno un rendimento meno incisivo in gara. In Formula Uno non funziona così.
Leggi anche: Formula 1 eco, obiettivo emissioni zero al 2030
Penso sia soprattutto una questione di messa a punto e di guida per quel che ci riguarda. Dobbiamo semplicemente migliorare in gara. Dal punto di vista del mio modo di guidare, penso di dovermi migliorare e di aver imparato parecchie cose nelle corse fino ad ora disputate”.
Vettel e la pazza Interlagos
Sul tracciato intitolato a Carlos Pace, Sebatian Vettel ha riportato la Ferrari alla vittoria dopo 9 anni nel 2017. Brasile che lo ha celebrato campione del mondo nell’edizione del GP tra le più incredibili della storia recente, nel 2012.
Sterzi a parte: Per me Lewis è già pari con Schumi
E deve aver pensato anche a quell'edizione Seb quando dice: “Quando si gareggia a San Paolo, in Brasile, è sempre un’incognita, può sempre succedere di tutto. Non so per quale motivo ma c’è qualcosa di particolare su questa pista e in questi luoghi. Ad ogni occasione qualcosa di pazzo succede e se non accade allora puoi star certo che succederà l’anno successivo”.
Ultima pazzia avvenuta nel 2018, con lo scontro Verstappen-Ocon.
“Si tratta di un’altra pista che nel recente passato è stata amica della nostra squadra: ricordo, per esempio, che lo scorso anno qui Kimi era salito sul podio, mentre due anni fa fui io a conquistare la corsa.
Di sicuro, a livello di atmosfera, è una corsa speciale: i brasiliani sono probabilmente il pubblico più rumoroso tra quelli delle gare che abbiamo in calendario. Gridano talmente forte dagli spalti che anche noi in macchina riusciamo a sentirli. I tifosi brasiliani sembra veramente che salgano in macchina con te”.