“Non cambio idea, ho perso punti a causa di qualcun altro”. Max Verstappen, a distanza di due settimane dall’incidente di Silverstone, non le manda a dire a Hamilton dalla conferenza stampa del giovedì.
La tensione c’è ancora tutta perché l’olandese l’hanno vissuta e continuano a viverla come un'ingiustizia istituzionalizzata che ha favorito il rivale principale per il titolo.
Le dichiarazioni di Max
Non sono stati accettati i 10 secondi di penalità che non hanno impedito al Hamilton di vincere (e si attende l’esito del ricorso), come non è stata gradita tutta l’enfasi messa da Lewis nell’esultanza dopo la bandiera a scacchi.
E nemmeno la telefonata chiarificatrice fatta dal Campione inglese è servita a far abbassare la tensione. “Mi ha chiamato - ha proseguito Verstappen - ma non voglio rivelare cosa ci siamo detti. Trovo sia stato irrispettoso festeggiare una vittoria, ottenuta mandandomi a muro con un impatto a 51G, così come ha fatto, io non l’avrei fatto. Però hanno fatto vedere qual è il loro vero volto, sotto pressione sono fatti così”.
Cosa cambia per l'Ungheria
L’incidente, comunque, non cambierà il modo di guidare e di battagliare in pista di Verstappen. Hamilton non ha alzato il piede e non lo farà nemmeno l’olandese perché: “Io non ho fatto nulla di sbagliato. Sono duro, ma non sono aggressivo. Se avessi voluto esserlo, avrei stretto Hamilton verso l’interno della curva, ma io lasciato spazio. Lui ha preteso di percorrere la corsia interna con la stessa velocità mia, che ero all’esterno, con l’unico risultato di innescare il sottosterzo che l’ha portato a colpire la mia monoposto. Io ho 0 punti di penalità, penso che questo dato dica tutto”.