Guarito dal Covid, Vettel è tornato a correre in Australia, ma il rientro in gara è stato tutt’altro che semplice. A 15 minuti dalla fine delle FP1, il tedesco ha dovuto parcheggiare la sua Aston Martin a bordo pista, all’altezza della curva 10, a causa di un’avaria al motore che ha messo con le spalle al muro al squadra, costretta dai danni riscontrati a sostituire tutta l’unità. Riparazione che gli è costata tutta la FP2.
Vettel in motorino
Ma il bello è arrivato dopo. Per tornare ai box, a sessione finita, Vettel è salito su uno scooter, probabilmente di un commissario, e ha percorso il resto della pista salutando il pubblico e con il casco mezzo sollevato dalla testa, regalando un momento iconico alla F1 che verrà certamente ricordato negli anni, ma che alla direzione gara non è affatto piaciuto.
Infatti, poco dopo, è stato messo sotto investigazione per aver infranto, con il suo gesto, l’articolo 26.7 del regolamento che stabilisce chi e come può entrare in pista a prove finite. E il motorino non è compreso.
Alla fine, il giro di pista su due ruote è costato a Vettel una multa di 5000 euro inflittagli dal collegio dei commissari.
Le dichiarazioni
Vettel ha detto: “È stato un peccato dover finire le FP1 prima di quanto avremmo voluto – e poi non poter prendere parte alle FP2 – perché oggi è stata una giornata importante per me per riprendere la velocità con la macchina e imparare un nuovo layout. La macchina ha un buon bilanciamento e mi ha fatto sentire a mio agio, peccato non aver completato più giri, ma la power unit andava proprio sostituita. La macchina sarà pronta per domani e continueremo a lavorare sodo e fare progressi".