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Silverstone pronta a imparare dall'intrattenimento stile USA

Ai promoter, Liberty Media chiede sempre di più in termini di interventi per adeguare i servizi e le attività collaterali al Gran Premio di Formula 1. Strutture, iniziative per coinvolgere i tifosi, investimenti necessari a garantire la permanenza in calendario, sempre e comunque a fronte del pagamento dei relativi diritti.

Con il GP di Las Vegas la posizione assunta dalla F1 è duplice, poiché è co-organizzatore insieme alla città di Las Vegas e allo Stato del Nevada. Da questa posizione unica, che potrebbe essere applicata in futuro ad altri Gran Premi-evento, Stuart Pringle è convinto che la F1 abbia preso consapevolezza dell'impegno che accompagna un promoter.

Liberty ora sa cosa significhi organizzare un GP

"La Formula 1 ha imparato una lezione enorme su cosa voglia dire organizzare un evento. Sulla base delle domande che abbiamo ricevuto dalla squadra promozione, c'è un lungo elenco di cose da fare. Non dico che i promoter tradizionali riceveranno un trattamento amichevole dopo quest'esperienza, però è stata molto rivelatrice per Formula 1", dice il direttore generale del circuito di Silverstone.

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"Mi presenterò con carta e penna, trovo affascinante capire come si avvicinano all'organizzazione. Sono certo sarà uno spettacolo grandioso e quello di cui abbiamo bisogno è una salutare padronanza, vogliamo che ogni gara sia la migliore esperienza possibile e diventa un vantaggio per tutti noi.

Quello che non voglio, da promoter, è una padronanza che diventi monotona o per nulla avvincente. Sono curioso anche di vedere qual è la sensazione nel non avere una fattura di una gara di contorno", le parole riportate da motorsport-total.

Lo stile americano dell'intrattenimento

Dell'intrattenimento per i tifosi, del "prima e dopo" l'attività in pista, Liberty Media ha fatto una bandiera del modo di strutturare le gare e chiamare i promoters europei all'adeguamento ai nuovi standard.

"Sappiamo come gli americani sappiano fare intrattenimento nello sport molto meglio di quanto non accada in Europa. Il fatto che a Silverstone operiamo da 73 ani non vuol dire che siamo arroganti e non vogliamo imparare da altri".