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GP Monaco, l'anteprima: occasione unica?

© Getty Images

Spesso e volentieri, bisogna ammetterlo, non è la domenica più spettacolare dell'anno. Anzi, a volte assomiglia tanto ad una processione. Ma basta un niente, basta un attimo, e tutto cambia: questa è Montecarlo. La tappa più glamour del mondiale, l'appuntamento che, comunque vada, richiama sempre un interesse di rilevanza mondiale. Perché il GP di Monaco è il GP di Monaco, inutile negarlo.

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Qualcuno ferma la Red Bull?

Se lo scorso anno la Red Bull fece partire, da Imola, la sua controffensiva (con i primi, veri aggiornamenti sulla RB18, mirati soprattutto all'abbattimento del peso), stavolta arriva a fine maggio con uno slancio pazzesco dopo le prime cinque gare. Il pokerissimo servito in apertura del mondiale ha spezzato sogni e speranze (altrui), e fin qui la partita iridata è roba tra Verstappen e Perez: e diciamo Perez per il semplice motivo che per il momento, classifica alla mano, è il primo inseguitore (con la grande occasione di restarci, nella posizione di vice-campione, data la superiorità della RB19), anche se la batosta di Miami può rappresentare un po' la fotografia delle differenze tra Max e Sergio. Troppo forte, Max, per apparire prendibile per un Checo che, pur con tutta la buona volontà, sul passo gara quasi mai riesce a stare in scia al formidabile compagno di squadra. 

La RB19 è un gioiello che non ha apparentemente punti deboli e su una pista completa ha davvero poco di che preoccuparsi da un punto di vista tecnico. Su un circuito come Montecarlo, invece, qualche piccola sorpresa in più può sempre esserci, perché la tappa monegasca è praticamente un unicum nel calendario. Unica soprattutto perché, a meno di errori del pilota o svarioni del muretto, sorpassare è quasi impossibile: e questa RB19, formidabile sin qui, è sì imprendibile, ma soprattutto sul passo gara. Un passo gara che, se parti dietro, a Montecarlo puoi anche rischiare di non poter far vedere, rallentato magari da chi ti precede. In una corsa "addormentata" con un passo gara al rilento, la RB19 non può sfoderare la sua eccezionale gestione delle gomme (se si gira con tempi sul giro molto alti, le differenze di consumo si appiattiscono) e non avrebbe nemmeno l'opportunità di sfoderare la sua arma migliore nei duelli, l'efficientissimo Drs che equipaggia la vettura di Milton Keynes.

Ecco perché, forse, potrebbe trattarsi di una Monaco non ancora scritta, per quanto scritto appare il prosieguo di questo campionato.