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Vasseur attento all'ex Mekies: può rubare gli ultimi "gioielli" della Ferrari

Non Newey né Horner, non Wolff né alcun altro se non, semplicemente, Laurent Mekies: è lui in questo momento l’uomo più pericoloso per la Ferrari. Almeno lo è in una prospettiva futura, non di squadre che si stanno ricompattando dopo la sosta invernale o di macchine che stanno per trasmutarsi da teoria in metallo pulsante, pronte a scendere in pista. Mekies, che indicammo un anno fa in uscita e Fred Vasseur cercò di tenersi stretto definendolo "una colonna della Ferrari", è appena salito sul ponte di comando dell’Alpha Tauri come team principal. In questo ruolo è un rookie, esattamente come Andrea Stella nel 2023 quando debuttò alla guida di una McLaren a pezzi: abbiamo poi visto quanto poco tempo abbia impiegato per mettere la prua di quella nave sulla rotta giusta. Mekies pericoloso, dicevamo, non per desiderio di rivincita: ha lasciato la Ferrari con parole dolci ("a tutte le fantastiche persone della Scuderia, e ai fantastici tifosi, un enorme grazie per tutto quello che abbiamo vissuto insieme e per il vostro appassionato e incondizionato supporto") ed è anche buon amico di Vasseur. I due si conoscono da venticinque anni e quando nell’estate scorsa avemmo occasione di pranzare con Vasseur a Maranello, questi ammise che separarsi dall’allora direttore sportivo sarebbe stato difficile e doloroso: "È dura staccarmi da Laurent, il nostro rapporto è sempre stato ottimo e vorrei continuasse così quando saremo concorrenti".

Ecco, da una settimana lo sono formalmente. E Mekies non ha perso tempo: con tutto il bene che può volere a Vasseur ha ovviamente cominciato una partita di scacchi contro di lui. Come prima mossa gli ha portato via l’ingegner Marco Matassa, ex responsabile dell’accademia FDA: un ruolo importante e strategico per la Ferrari, ma poco gratificante nel lungo termine per chi vi è coinvolto. Luca Baldisserri, Massimo Rivola e ora Marco Matassa hanno tutti lasciato Maranello uscendo dalla porta della FDA, e qualcosa vorrà pur dire. Intanto l’intraprendenza di Mekies crea scoppiettii d’entusiasmo a Faenza. Il grande ex può fare scouting di qualità a Maranello, perché sa tutto di tutti: capacità applicate o inespresse, stipendio, ambizioni, grado di soddisfazione e – su tutto – il numero di telefono! Ci mette nulla a estrarre dalla fondina il cellulare e contattare chi vuole, là nel cuore della Scuderia. Per carità: non c’è un pavimento che s’apre sotto alla Ferrari, ma è attesa una reazione e questa spetta unicamente a Vasseur. Nella calura del luglio scorso – in realtà al riparo nel Montana, che evoca il fresco solo a nominarlo – il team principal ci disse chiaramente: "È vero ci sono delle uscite, ma nella stagione arriveranno circa ottanta tecnici metà per rafforzare l’organico e metà per rimpiazzare chi va via". In altre occasioni parlò di figure importanti in arrivo: "Faremo rumore". Però solo tre settimane fa, in occasione del pranzo prenatalizio con la stampa specializzata, si è arroccato in un "non farò nomi, non mi piace fare nomi".

E però non si può più perché un’iniziativa di contrattacco va esibita, al difficile ambiente della Formula Uno e anche giustamente ai tenaci e pazienti tifosi del Cavallino. Fare qualche nome di entrata (neanche l’ex Mercedes Loic Serra è stato ufficializzato: a proposito, sarà disponibile a fine 2024) aiuterebbe a corroborare l’attrattività della Scuderia, che ha conosciuto momenti peggiori. Al netto del terzo posto finale e della volata persa con Mercedes, la SF-23 è cresciuta sensibilmente nella seconda metà dello scorso campionato. E la Rossa ha spezzato l’imbattibilità della Red Bull (Carlos Sainz a Singapore): un evento per certi versi memorabile, come Monza 1988 con la doppietta Berger-Alboreto a interrompere la dittatura della McLaren, ai suoi massimi con Senna e Prost sulla mitica MP4/4. Sappiamo anche quanto la strada della Ferrari sia in salita quando si parla di mercato dei tecnici: per sradicare un ingegnere dal triangolo d’oro del Northamptonshire bisogna convincere anche moglie e figli –operazione già del suo complessa e ulteriormente complicata dall’avvento della Brexit –, mentre Mekies avrà gioco più facile, ché spostare una famiglia dall’Emilia alla Romagna è ben meno problematico. E Alpha Tauri ha pure un sottocentro a Bicester!

Inutile tornare sull’elenco dei fuorusciti del dopo-Binotto. È andato via anche qualche elemento sconosciuto ancorché prezioso come Eric Meignan, un motorista calcolista che era stato strappato alla Mercedes, e che delle più recenti power unit di Maranello sa proprio tutto. Calcolista vuol dire che ogni dato matematico relativo i motori è passato per le sue mani, e oggi questo signore è in Renault. Dunque Vasseur prenda coraggio...

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