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F1 2024, la guida al mondiale: i piloti

© Getty Images

In pista ci andranno in venti, a patto che qualcuno non trovi il modo di farsi licenziare prima. Sono i soliti venti che hanno preso il via ad Abu Dhabi 2023: anche questo un unicum, in una storia che si avvia all’edizione numero 75. Sono in venti, circa la metà aspetta un rinnovo ed in tanti aspettano un’occasione, anche se la possibilità di portare a casa il bottino grosso probabilmente è nelle mani di uno solo: quel Max Verstappen che dopo tre titoli si prepara a ribadire la sua legge. Tuttavia e per fortuna, si corre anche per altro: per un rinnovo, per la gloria, per la soddisfazione di esserci e di migliorarsi. Eccoli qui, coloro che andranno ad occupare la griglia di partenza nel mondiale più lungo di sempre.

F1 2024: il calendario

HAAS

20- Kevin Magnussen

Di Komatsu ha già detto di apprezzare l’obiettività, dopo che “tante volte ho avvertito un ottimismo irrealistico”, della VF-24 invece ha già capito che si dovrà lavorare su quel difetto che aveva la macchina del 2023, la gestione delle gomme. Della nuova vettura ha approvato sin da subito il cambiamento, con miglioramenti a livello di guidabilità, anche a costo di avere meno carico in assoluto: lo stesso motivo per cui, l’anno scorso, ha da subito promosso la versione B introdotta ad Austin. Al di là della macchina, deve anche un po’ ritrovarsi: Hulk l’anno scorso gli è finito davanti e forse non se lo aspettava. Con 239 giri percorsi è stato il maratoneta dei test: quando devi ritrovare fiducia, è un qualcosa che può aiutare.

27 - Nico Hulkenberg

L’anno scorso aveva bocciato le soluzioni introdotte in Texas, preferendo la prima versione della VF-23. Quest’anno però la VF-24 riprende i concetti che a lui non erano piaciuti, per cui potrebbe anche aver bisogno di tempo per adattarsi: aver girato tanto nei test potrà aiutarlo, ma per il momento la squadra parte da decima forza e lo sa. E’ stato pure uno di quelli meno appariscenti di tutte le prove invernali, senza guizzi e riflettori addosso: un inizio di campionato a fari spenti, ma non significa che sia necessariamente una brutta cosa.