Il lungo stop di tre settimane della Formula 1, dopo l'abbuffata di appuntamenti alla ripartenza dopo la pausa estiva, volge al termine. Il GP di Singapore segnerà il ritorno del mondiale a Marina Bay dopo due stagioni di assenza, causa pandemia.
Circuito cittadino, si segnala per l'impegno fisico estremo chiesto ai piloti, per un giro lungo, ricco di curve e con temperature ambientali a elevato tasso d'umidità. Poi c'è la tracciatura tortuosa, sulla quale la prestazione in qualifica è determinante per le poche occasioni di sorpasso; fondamentale sarà la gestione delle gomme morbide in gara.
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Restano negli occhi, delle ultime edizioni corse a Singapore, i giri al rallentatore in avvio di gara, per preservare le mescole morbide. È un altro scenario tecnico, oggi, per le specifiche di pneumatici Pirelli e per le monoposto a effetto suolo.
Può essere una Mercedes formato Zandvoort
Chi spera in un risultato di prestigio - accompagnato dalla prestazione - è Mercedes, con il direttore Mike Elliott a commentare: "Guardando agli insegnamenti raccolti nell'arco della stagione, ci aspettiamo che Singapore sia un appuntamento un po' più vicino a quanto abbiamo visto a Budapest e a Zandvoort. È un circuito con sconnessioni e questo porterà delle sfide, però, per la tipologia delle curve dovrebbero essere più adatte alla nostra macchina. Speriamo di ottenere un buon risultato".
Sconnessioni ed eventuale rimbalzo della monoposto che andranno gestiti alla luce delle prescrizioni della direttiva tecnica entrata in vigore in Belgio, essendo per tipologia d'asfalto, Singapore, molto diversa dall'Hungaroring e da Zandvoort, esempi richiamati da Elliott.
"Come sempre nel lavoro che svolgiamo al simulatore, massimizzeremo la comprensione nel corso delle sessioni di libere e speriamo di tradurla in un buon risultato nell'arco del week end".