di Cesare Maria Mannucci
Per lui la Mercedes si è inventata una qualifica un po' contorta, forse per non urtare la suscettibilità altrui.
"Presidente non esecutivo", anche se tutti sanno che a conti fatti, nel team che ha vinto di nuovo il campionato Costruttori e con Hamilton quello piloti, chi comanda alla fine lui.
Niki Lauda. Con Lauda analizziamo la trionfale stagione 2015, dal punto di vista tecnico e sportivo. Il suo giudizio su
Rosberg e Hamilton, la loro rivalità.
-4 campionati vinti negli ultimi due anni, potevi immaginarlo quando sei diventato co-proprietario del team?
"No, considerando anche che dopo il mio primo anno (2012, ndr), avevamo concluso al 5. posto. Nel corso del tempo la nostra organizzazione è diventata perfetta, come un puzzle dove tutti i tasselli devono combaciare. Trovare le persone competenti e con la giusta motivazione, è sempre più difficile. Insieme a Toto Wolff e Paddy Lowe, siamo riusciti ad organizzare il team in modo perfetto, non posso lamentarmi di nulla".
- Nel 2014 la Red Bull ha vinto tre gare, stesso risultato per la Ferrari nel 2015. Da quando esiste la formula hybrid, si direbbe che per la Mercedes le cose non siano state molto difficili...
"Invece no, è stato molto complesso. Nel 2014 si poteva pensare che fosse stato facile visto il vantaggio accumulato in termini di punti. Avevamo il motore e il telaio migliore. Quest'anno, per fare meglio della Ferrari, abbiamo dovuto progredire moltissimo. Da quando a Monza la Ferrari ha fatto debuttare il loro motore evoluto, direi che ci hanno ripreso in termini di potenza ed efficienza della power unit. I 20 cv che avevamo in più di loro sono spariti. Ora siamo allo stesso livello di potenza, lo sappiamo con esattezza dai riferimenti che abbiamo. Invece come telaio, la Mercedes è ancora superiore. Ma questo quadro è destinato ancora a cambiare nel 2016, perché in F1 difficilmente un team riesce ad estendere la propria superiorità tecnica per molto tempo. Sappiamo che gli altri possono riprenderci. Quando sei quasi al top delle performance consentita dal regolamento tecnico, è difficile fare grossi progressi. Che invece sono alla portata di chi oggi ci insegue"
- I progressi della Ferrari sono stati possibili dalla concessione regolamentare permessa dalla Mercedes sulla possibilit di utilizzare i gettoni di sviluppo nel corso della stagione invece che entro il 28 febbraio, come prevedeva il regolamento. Siete pentiti...
"No, non lo siamo, anche se è vero che la Mercedes stata l'unica a comportarsi così. E non capita frequentemente che un team permetta agli altri di farsi raggiungere, modificando il regolamento. Ma bisogna anche riconoscere che le regole erano state scritte in modo stupido. Come permettere che la Honda, arrivata in ritardo al secondo anno, avesse meno gettoni di sviluppo. È ridicolo, le regole sono sbagliate. Alla fine del 2014 la Ferrari ha avviato un consistente programma di sviluppo sulla power unit, noi siamo stati favorevoli ad una revisione delle regole. Sono felice per loro anche se in realtà non dovremmo esserlo. Perchè per la Mercedes è più soddisfacente vincere in un contesto dove ci sia più competizione. Non ci interessa vincere con furbate regolamentari o politiche. Perchè se le regole non consentono una competizione aperta, poi un team finisce per impigrirsi. La competizione non mi ha mai fatto paura, in tutta la mia vita. Sono nato con questo spirito. Se le regole sono scritte male, bisogna cambiarle. Per lasciare agli altri le stesse nostre possibilità".
-Il momento pi difficile dell'anno è stato probabilmente Montecarlo, anche se poi avete vinto. In quel momento sembrava che il box Mercedes fosse diretto da dei pazzi...
"Dopo quella gara c'è stata una profonda analisi tra me, Wolff e Lowe. Se i dati in possesso degli ingegneri ormai sono dietro ogni decisione e ogni azione presa, bene quei dati a Montecarlo ci hanno fregato. Se i dati erano quelli giusti, perch allora Hamilton non ha vinto? ho detto. A Monaco, anche se hai una ruota forata, nessuno può passarti negli ultimi giri. Hamilton poteva fare pure tre giri con una gomma forata e avrebbe vinto. Hamilton via radio ha chiesto se non fosse meglio rientrare per il cambio gomme e dai box lo hanno chiamato dentro per farlo. Non doveva succedere. Tutti seguono i dati, le simulazioni, la telemetria, ma questo flusso informativo non ti dice che decisioni prendere. Sono informazioni importanti ma alla fine bisogna usare il cervello".
- Nel 2014 la rivalità tra Hamilton e Rosberg era stata più intensa. Quest'anno invece il confronto stato impari...
"Dal primo giorno ho detto che nel team non volevo ordini di squadra, che non volevo un numero 1 e un numero 2. Ho sempre odiato quelle cose. L'unica volta che siamo intervenuti stato a Spa nel 2014, Rosberg e Hamilton sono la migliore coppia di piloti in F1. Perché tra di loro c'è molta rivalità, spirito competitivo e ognuno spinge l'altro. Quest'anno Hamilton è migliorato moltissimo come approccio alla gara, come gestione di tutti i parametri tecnici. Anche Rosberg lo ha fatto - lo vediamo dai dati- ma in forma decisamente minore. Per questo motivo il gap è diventato più grande. Ho trascorso molto tempo con Rosberg, per aiutarlo a mantenere altro il suo spirito combattivo, a non arrendersi. Lewis può anche essere più lento di 3 decimi in qualifica, ma poi il giorno della gara... bang, c'è sempre e al momento giusto non sbaglia mai. Per quanto riguarda i duelli ruota a ruota tra i due, spesso Rosberg si trova nella posizione sbagliata, meno favorevole, nel momento sbagliato. Nico deve riflettere sul fatto che alla prima curva, Hamilton sia sempre in una traiettoria migliore della sua"....
(Continua)
L'intervista completa su Autosprint n.45 in edicola