Il Delta Wing era stato presentato circa due anni fa per competere alla gara d'appalto per le nuove vetture della IndyCar, gara che è stata poi vinta dalla Dallara, con una monoposto più tradizionale. Il consorzio che lo ha sviluppato, la Delta Wing Racing Cars con la collaborazione dell'All American Racers di Dan Gurney e del team Highcroft di Duncan Dayton e con l'appoggio di Don Panoz, fondatore dell'Alms e a sua volta Costruttore, a questo punto ha deciso di rivederlo per candidarlo alla partecipazione alla 24 Ore di Le Mans, dove da quest'anno gli organizzatori dall'Aco hanno riservato un posto, il 56° appunto, per un progetto del tutto originale, innovativo sotto il profilo tecnologico.
A tale prototipo, rivisto appena su alcuni aspetti della sicurezza e delle dimensioni, per rientrare nel regolamento dell'Aco Le Mans, è stato quindi l'ok alla partecipazione alla 24 Ore, e la Nissan ha quindi accettato di supportare l'operazione sul fronte della motorizzazione. Il propulsore è dunque derivato da quello della Juke ed un 4 cilindri, a benzina, a iniezione diretta, turbo, che pesa 75-80 kg ed eroga circa 300 cv. Il cambio, a 5 marce, dispone di un sistema a sua volta molto originale torque vectoring per la ripartizione della coppia sulle ruote.
La vettura, che pesa appena 500 kg e ha un serbatoio da 40 litri, dovrebbe riuscire a percorrere 11-12 giri con un pieno (come i prototipi Lmp1, che hanno però serbatoi di capacità quasi doppia), toccare velocità di punta di circa 320 km/h e girare in 3'40"-3'45". I piloti annunciati per la 24 Ore sono Marino Franchitti, Michael Krumm ed Eric Comas.
Marco Ragazzoni