        Quattrocentotr&eacute; sorpassi. Due safety car. Un recupero dalla 20&deg; posizione ai piedi del podio. Un cambio di leadership nel mondiale Piloti. &Egrave; solo una parte dello sviluppo dell&rsquo;ePrix di Portland, quintultimo appuntamento del mondiale, partito con Jake Dennis - secondo nel campionato Piloti - in pole e con i rivali diretti in 10&deg; posizione (Cassidy), 18&deg; Wehrlein, 20&deg; Evans, 21&deg; Vergne.&nbsp; I 32 giri di gara corrono via con un gruppo compatto a lungo e numerosi cambiamenti di posizione. Il momento decisivo, per la vittoria di Nick Cassidy, &egrave; il sorpasso sulla Porsche di Da Costa al giro 28. Il pilota di Envision riconquista una testa della gara gi&agrave; avuta nel corso dell&rsquo;ePrix ma non la cede pi&ugrave; fino al traguardo.&nbsp;  OVERTAKING CHAOS Here's how those final few laps unfolded for our podium finishers @Southwire #PortlandEPrix pic.twitter.com/4UMCHpciSJ &mdash; ABB FIA Formula E World Championship (@FIAFormulaE) June 25, 2023    Wehrlein solo 9&deg; Con i 25 punti conquistati finisce alle spalle di Jake Dennis nel mondiale, ad appena un punto di distacco e quattro ePrix al termine. Chi subisce una battuta d&rsquo;arresto dopo il ritorno alla vittoria a Jakarta &egrave; Pascal Wehrlein. Il leader di campionato non va oltre il nono posto, due punti appena. Un piazzamento sul quale pesa anche il contatto avuto al giro 18, che lo ha ricacciato in sedicesima posizione, dopo essere risalito fino alla decima e una qualifica negativa, fuori gi&agrave; nel corso del Gruppo A, come Mitch Evans (cambio e batteria sostituiti prima della qualifica).&nbsp;  It's a clean start for everyone here but it's Nick Cassidy who's made the biggest impact early on! He's made up FIVE places on the first lap and moves into P5.@Southwire #PortlandEPrix pic.twitter.com/DpWoBGe5x5 &mdash; ABB FIA Formula E World Championship (@FIAFormulaE) June 25, 2023    Muller, che botto! Cassidy, Dennis, Da Costa, questo il podio, in un ePrix di Portland che vede ben 17 piloti racchiusi in 7&rdquo;. Ritirata la Maserati di Mortara, la Mahindra di Mehri - problema tecnico e prima safety car in pista - e la ABT Cupra di Muller. L&rsquo;elvetico &egrave; stato protagonista di un pesante incidente, rimasto senza freni &egrave; andato a sbattere, riportando un impatto da 27G. Lunga neutralizzazione tra il giro 10 e il 17, che porter&agrave; a recuperare 4 giri a fine corsa.  BIG CRASH! Nico Mueller struggles with his brakes and slides straight off into the barriers.He's out of the car and is okay.@Southwire #PortlandEPrix pic.twitter.com/tVdb52fGYg &mdash; ABB FIA Formula E World Championship (@FIAFormulaE) June 25, 2023    Per dare la misura di quanto le posizioni si siano rimescolate nella seconda met&agrave; di corsa, tra il giro 18 e il 32, al comando alla ripartenza dopo la seconda SC c&rsquo;era Nato (prima fila al via), davanti a Cassidy, Guenther, Mortara, Da Costa, Dennis, Rast, DI Grassi, Ticktum e Wehrlein.&nbsp; Evans e la "solita" grande rimonta Sotto la bandiera, Evans completa la rimonta e conclude quarto, seguito da Buemi, Gunther, Bird, Di Grassi, Wehrlein e Nato.&nbsp; Nel mondiale, con i due ePrix di Roma prossimo appuntamento del 15 e 16 luglio, Dennis ha 154 punti, Cassidy 153, Wehrlein 138, Evans 122. Vergne, pi&ugrave; staccato con 97 punti, vede ridursi notevolmente le possibilit&agrave; di corsa al titolo.       

Incidenti, continui cambi di posizione e, alla fine, una lotta a tre per il successo: tra Cassidy, Da Costa e Dennis &egrave; il neozelandese di Envision ad avere la meglio e rilanciarsi nel mondiale

ePrix Portland, Cassidy vince una gara caotica

        Guarda il bicchiere mezzo pieno, Nick Cassidy, dopo la deludente esibizione di Jakarta. Envision &egrave; in corsa per il titolo Piloti e per quello Costruttori, in un campionato che passa dall'ePrix di Portland e vivr&agrave; poi la volata conclusiva con i due ePrix di Roma e i due di Londra. Cassidy a 128 punti resta ad appena 6 lunghezze da Wehrlein, senza dimenticare un Dennis staccato di 1 punto dal tedesco di Porsche. Nonostante tutto ancora in corsa Il bicchiere mezzo pieno sui 7 punti appena conquistati in gara-1 a Jakarta porta Cassidy a commentare: "Penso che sia andata meglio di quanto non raccontino i punti. Quella del sabato &egrave; stata una buona gara con il settimo posto: siamo stati pi&ugrave; competitivi. &Egrave; un peccato non aver ottenuto i punti che rispecchiassero la nostra competitivit&agrave;. &Egrave; stata una delle gare nelle quali abbiamo faticato. L'aspetto pi&ugrave; positivo &egrave; che restiamo in lotta pur avendo marcato uno zero. Da adesso in poi quel che ci serve &egrave; correre 5 gare buone, anzi perfette". Se Cassidy ritrover&agrave; lo stato di grazia mostrato fino a Montecarlo, allora il passaggio a vuoto in gara-2 a Jakarta sar&agrave; un dettaglio trascurabile. A Portland possibili incursioni da outsider Dopo Portland, la Formula E correr&agrave; su circuiti considerati "amici", per i risultati ottenuti dal powertrain Jaguar nel&ograve; recente passato. "Sono impaziente di correre le ultime due gare. In passato siamo andati piuttosto bene sia a Roma che a Londra", dice un Cassidy che, sull'attualit&agrave; dell'ePrix di Portland, si allinea alle previsioni di una gara altamente strategica. "Non c'&egrave; pressione sul fatto di correre su un circuito inedito. La gara potrebbe corrersi con un risparmio d'energia decisamente importante, penso che in molti piloti saranno in lotta anche se non ne avranno la velocit&agrave;". Un copione gi&agrave; visto quest'anno, nell'ePrix di Berlino in forma pi&ugrave; evidente: prima parte di corsa affrontata al risparmio, con un ritmo gara molto lento, con un gruppo di macchine compatto e la fase finale a decidere i piazzamenti.       

Nonostante un passaggio a vuoto a Jakarta e la leadership del campionato persa, il pilota neozelandese di Envision guarda con fiducia intatta alle possibilit&agrave; di titolo iridato

ePrix Portland, Cassidy crede nel titolo: "Servono 5 gare perfette"

        L'ePrix di Jakarta ha riconsegnato a Wehrlein la testa del mondiale di Formula E, complice un week end negativo per Cassidy ed Envision. Il conto alla rovescia verso Londra, finale di stagione con i due ePrix dopo la sequenza di gare prevista a Roma a met&agrave; luglio, passa da Portland.&nbsp; Pista inedita per il campionato di Formula E, sulla quale torner&agrave; a essere cruciale la gestione strategica in gara. Facile prevedere un ritmo gara controllato - per non dire al rallentatore - una corsa "a nascondersi", beneficiando delle scie per consumare meno. Pista permanente, preparativi consueti "Il fatto che la pista di Portland sia il tipico circuito cittadino di Formula E, ma una pista permanente, usata dalla Indycar, tra le altre categorie, non fa grande differenza nel modo in cui ci prepariamo. La tracciatura pare essere molto interessante e introduce nuove sfide per tutto il pacchetto", dice Florian Modlinger, responsabile del programma Porsche ufficiale in F.E. Wehrlein deve curare "l'altra Porsche", il team cliente Andretti, con Dennis che prosegue con un rendimento altissimo e in Indonesia ha messo a segno due podi. La ritrovata competitivit&agrave; in qualifica ha aiutato Porsche a correre gare di testa, dopo tutte le difficolt&agrave; avute tra l'ePrix di Citt&agrave; del Capo e quello di Monaco. Jakarta la svolta per Wehrlein? "Abbiamo riguadagnato la leadership in campionato a Jakarta, dopo averla persa a Monaco. Siamo ancora in partita e una forza con la quale fare i conti", analizza Wehrlein, di fatto appaiato a Dennis, visto l'unico punto di vantaggio sul pilota inglese. "Gioia e sollievo per il risultato di Jakarta sono stati enormi. Per quanto riguarda la qualifica, dopo Monaco abbiamo esaminato quel che era andato bene nelle prime gare e cosa avremmo potuto fare meglio a met&agrave; stagione. Abbiamo tratto le conclusioni e puntiamo a tradurre il tutto in un risultato al vertice a Portland". Da Costa pronto al gioco di squadra Nel ruolo di scudiero di propone Da Costa, autore di una stagione sottotono, con gli unici due acuti nella vittoria di Citt&agrave; del Capo e il podio di Hyderabad. Come Portland due circuiti inediti per la Formula E. "Sono a supporto della squadra e di Pascal il pi&ugrave; possibile. Far&ograve; tutto per garantire che entrambi i titoli vadano a Porsche. Sono felice di assumere questo ruolo, sono certo che Pascal, a parti invertite, farebbe lo stesso. Non &egrave; un problema per me, &egrave; uno sport di squadra e l'obiettivo &egrave; vincere gare e campionati. Portland &egrave; una pista velocissima e la gestione dell'energia avr&agrave; un ruolo importante. Quanto alla strategia, non sar&agrave; assolutamente facile ma abbiamo gi&agrave; fatto bene su nuovi circuiti quest'anno. Siamo stati sul podio a Hyderabad e abbiamo vinto a Citt&agrave; del Capo"       

Porsche &egrave; reduce dalla vittoria a Jakarta in gara-1 e Wehrlein deve fare i conti per il titolo con Dennis e un possibile ritorno alla competitivit&agrave; di Cassidy su Envision. Da Costa pronto a fare gioco di squadra

ePrix Portland, Wehrlein rilancia la candidatura iridata

        Per una Formula 1 che &egrave; reduce dal GP del Canada, spazio il prossimo week end alla Formula E impegnata nell'ePrix di Portland. Circuito inedito, a guardarne la tracciatura pare avere una forma alternativa al tracciato di Montreal.&nbsp; Si preannuncia essere un appuntamento molto condizionato nei livelli dell'efficienza energetica, con una condotta di gara improntata al risparmio e a fare una corsa "in gruppo". Sfruttare la scia, consumare meno, sar&agrave; il tema del week end. Le 12 curve di Portland mancano di punti di frenata e tratti lenti. Appena la staccata di curva 1 e quella di curva 7 offriranno occasioni di recupero energetico. Per il resto, veloci pieghe e allunghi.  La corsa al titolo&nbsp; Maserati vola negli Stati Uniti con la vittoria nell'ePrix di Jakarta in tasca. Guenther ha corso bene in Indonesia, conquistando un podio e il successo in gara-2. Da questo risultato riparte il team diretto da Rossiter, fuori dalla lotta per il titolo mondiale Piloti o Costruttori. Una partita limitata a Wehrlein, Dennis, Cassidy, Vergne ed Evans, la prima; a Porsche, Envision, Jaguar, la seconda. Un ePrix critico per la gestione energetica "Dopo un week end incredibile a Jakarta, siamo concentrati su Portland, che rappresenta una delle gare pi&ugrave; impegnative della stagione. Non solo &egrave; una novit&agrave; ma si tratta di un circuito realizzato appositamente per la Formula E e questo fa s&igrave; che la tracciatura sia diversissima da ogni altra vista finora", anticipa Rossiter. "Ha molte curve veloci, scorrevoli, pochissimi punti di frenata e questo ne far&agrave;, probabilmente, una gara molto tattica, nella quale sfruttare la scia. Pur avendo vinto l'ultima gara, non possiamo fare affidamento sui risultati passati. Dobbiamo rimanere concentrati e affrontare il week end come abbiamo sempre fatto finora". Portland come Berlino Pista di Portland preparata al simulatore, dal quale le squadre ricavano i primi dati sulla severit&agrave; dell'efficienza energetica. "Guardando le caratteristiche del circuito, dovrebbe introdurre un elemento di novit&agrave; allo stile delle gare viste finora", dice Mortara, mentre Gunther, aggiunge: "La pista di Portland sembra essere molto veloce e la natura scorrevole della tracciatura impatter&agrave; notevolmente sulle strategie in gara. Mi aspetto di vedere qualcosa di simile a quanto avvenuto a Berlino sulle scie". Complice il fuso orario, l'ePrix di Portland vedr&agrave; orari non esattamente favorevoli per il pubblico europeo. La qualifica si correr&agrave; sabato 24 giugno a partire dalle 21:40. L'ePrix, invece, scatter&agrave; domenica 25 alle 2:03 ora italiana. Dirette, come di consueto per la gara su Sky Sport via satellite o in streaming su Now, e su Canale 20.       

La tracciatura del circuito far&agrave; s&igrave; che la condotta di gara ricalchi quella vista a Berlino, con un utilizzo delle scie per consumare meno energia e un ritmo della corsa al rallentatore in avvio

ePrix Portland, Maserati: sarà una gara altamente strategica

Grande prova di Scott McLaughlin a Portland, corto e complicato tracciato dell&#39;Oregon che ricorda quelli del turismo australiano. Forse non sorprende che il pluricampione delle Supercars si sia imposto dominando dall&#39;inizio alla fine, dopo aver fatto segnare la pole position. Alla sua seconda stagione IndyCar (e nelle formule maggiori) in carriera, McLaughlin ha vinto tre corse, solo Josef Newgarden ha fatto meglio di lui, ed &egrave; pronto a diventare uno stabile protagonista, e a lottare per i titoli.  La bagarre &egrave; stata tutta alle sue spalle complice una ripartenza finale che ha ricompattato il gruppo. Will Power, che aveva occupato per buona parte del tempo il secondo posto, &egrave; stato attaccato da Pato O&#39;Ward, e ad avere la peggio &egrave; stato il pilota McLaren, trovatosi con una vettura danneggiata dovendo cedere anche a Scott Dixon.  Parlando proprio di Dixon, l&#39;altro neozelandese della categoria, non si possono che spendere grandi lodi. Partito indietro a seguito di una qualifica non facile, Dixon ha recuperato colpo su colpo, e nel finale ha messo a segno diversi sorpassi decisivi.  Grazie ai punti rimediati, ha agganciato in seconda posizione in classifica un Josef Newgarden non certo fortunato in quel di Portland. Partito ottavo dopo una seconda piazza in qualifica e una penalit&agrave; per cambio motore, l&#39;americano ha perso terreno nelle fasi iniziali ma ha ben recuperato fino al quarto posto, risultando veloce nelle fasi centrali.  Purtroppo, fatale gli &egrave; stata la scelta di montare le gomme pi&ugrave; dure nella parte finale. In occasione del restart, &egrave; stato facile preda degli altri con le Firestone &quot;rosse&quot;. Ha concluso ottavo, dietro anche a Graham Rahal, Colton Herta e Alexander Rossi. Alla vigilia della decisiva trasferta di Laguna Seca, Power pu&ograve; cos&igrave; contare su 20 punti di vantaggio, tondi tondi. Potrebbe bastargli anche un quarto o un quinto posto. La sua nuova veste di pilota tranquillo, ragionato e attento potrebbe essere ritagliata su misura della situazione, anche se spesso l&#39;IndyCar ha visto ribaltare anche distacchi pi&ugrave; grandi in pochi minuti.  Una chance poco pi&ugrave; che teorica per McLaughlin e Marcus Ericsson, mentre ormai fuori dai giochi &egrave; Alex Palou, come Ericsson fuori dalla top-10 in Oregon. Il miglior rookie invece &egrave; stato Callum Ilott, nono e autore di una corsa precisa e senza sbavature. Peccato per Christian Lundgaard. Il danese aveva perfino passato Power all&rsquo;inizio, ma &egrave; presto arretrato, colpendo un cartellone pubblicitario nel finale.  L&#39;ordine d&#39;arrivo del Grand Prix di Portland, penultimo appuntamento dell&#39;IndyCar Series 2022 (top-10)  1 - Scott McLaughlin (Dallara-Chevy) &ndash; Penske - 110 giri 2 - Will Power (Dallara-Chevy) &ndash; Penske - 110 3 - Scott Dixon (Dallara-Honda) &ndash; Ganassi - 110 4 - Pato O&rsquo;Ward (Dallara-Chevy) &ndash; McLaren - 110 5 - Graham Rahal (Dallara-Honda) &ndash; RLL - 110 6 - Colton Herta (Dallara-Honda) &ndash; Andretti - 110 7 - Alexander Rossi (Dallara-Honda) &ndash; Andretti - 110 8 - Josef Newgarden (Dallara-Chevy) &ndash; Penske - 110 9 - Callum Ilott (Dallara-Chevy) - Juncos Hollinger - 110 10 - Felix Rosenqvist (Dallara-Chevy) &ndash; McLaren - 110 &nbsp;  Ritirati  87&deg; giro - Conor Daly 82&deg; giro - Jimmie Johnson  In campionato 1.  Power 523; 2. Newgarden e Dixon 503; 4. Ericsson 484; 5. McLaughlin 482. 

Leggi qui Cronaca, risulati e commento della gara sulla pista dell&#39;Oregon

IndyCar: a Portland vince McLaughlin, Power allunga

Alex Palou ha ripreso con autorit&agrave; la vetta del campionato IndyCar a Portland. Sul corto tracciato vecchio stile che aveva visto grande protagonista la CART anni &#39;90, lo spagnolo del team Ganassi ha ribaltato una corsa iniziata malissimo. Alla prima staccata, Felix Rosenqvist ha infatti &quot;pizzicato&quot; Scott Dixon, facendo finire lungo sia il neozelandese, sia Palou, e scatenando diversi incidenti nelle retrovie.  Tutti coloro che avevano tagliato la variante (inclusi i tre citati) si sono ritrovati nelle retrovie, ma con uno spettacolare recupero, propiziato dalla scelta di passare alle tre soste, Palou e Dixon si sono ritrovati nelle posizioni di vertice. Tra loro si &egrave; inserito Alexander Rossi, che ha finalmente rivisto il podio girando su tempi molto veloci. Per il team Andretti tuttavia, &egrave; tardi per pensare a velleit&agrave; di campionato.  Alle spalle di Dixon hanno poi concluso Jack Harvey e Josef Newgarden, che hanno fatto funzionare la strategia a due soste. Ha recuperato bene in particolare il pilota Penske, che partiva diciottesimo per il KO della squadra del Capitano in Q1 al sabato. Rosenqvist alla fine &egrave; riuscito a portare a casa un buon piazzamento al sesto posto.  Faticano Grosjean e O&#39;Ward  Difficolt&agrave; per Pato O&#39;Ward, che si era ritrovato al comando in seguito alla carambola iniziale. Il messicano della McLaren non aveva il passo n&eacute; la gestione delle gomme necessaria, ed &egrave; scivolato quattordicesimo, cambiando anche strategia troppo tardi. Altro deluso delle prime battute &egrave; stato Graham Rahal, per cui la decisione di rimanere sulle due soste non ha pagato. Ha finito decimo.  Gara in salita per Romain Grosjean, sopravvissuto con diversi danni all&#39;incidente inziale. Anche il vicecampione della Formula 2 Callum Ilott ha riportato danni alla prima curva, e la vettura del team Juncos Hollinger l&#39;ha abbandonato al giro 77. Per lui, un debutto non facile nel ritorno del team all&#39;IndyCar dopo due anni e su una pista estremamente ostica. Ilott ha ben figurato, nonostante presupposti ben diversi rispetto a quanto si era visto con Christian Lundgaard a Indy. Il danese era infatti con un top-team, e su una pista molto pi&ugrave;... europea. Ilott torner&agrave; per Laguna Seca e Long Beach.  L&#39;ordine d&#39;arrivo del GP di Portland:  1 - Alex Palou (Dallara-Honda) - Ganassi - 110 laps 2 - Alexander Rossi (Dallara-Honda) - Andretti - 1&quot;2895 3 - Scott Dixon (Dallara-Honda) - Ganassi - 4&quot;4406 4 - Jack Harvey (Dallara-Honda) - Shank - 8&quot;2208 5 - Josef Newgarden (Dallara-Chevy) - Penske - 8&quot;9566 6 - Felix Rosenqvist (Dallara-Chevy) - AMSP - 9&quot;3231 7 - Marcus Ericsson (Dallara-Honda) - Ganassi - 10&quot;3425 8 - Colton Herta (Dallara-Honda) - Andretti - 12&quot;2628 9 - Scott McLaughlin (Dallara-Chevy) - Penske - 13&quot;9438 10 - Graham Rahal (Dallara-Honda) - RLL - 17&quot;5449  Il campionato:  1. Palou 477; 2. O&#39;Ward 452; 3. Newgarden 443; 4. Dixon 428; 5. Ericsson 402. 

Terz&#39;ultimo appuntamento vinto dallo spagnolo del team Ganassi che si prende anche la vetta della classifica piloti

IndyCar: Palou riprende il comando a Portland

Successo di Will Power ed in generale di tutto il team Penske al Gran Prix IndyCar di Portland. Il pilota australiano ha approfittato del secondo problema tecnico occorso in due gare a Scott Dixon per andarsi a prendere il successo sul corto tracciato stradale dell&#39;Oregon. Power, che sta vivendo grandi alti e bassi questa stagione, ha messo in mostra la sua velocit&agrave; nel finale per stare davanti a Felix Rosenqvist, che l&#39;ha inseguito senza esito. Comunque, lo svedese ha nuovamente impressionato, tenendosi agevolmente dietro Alexander Rossi.  &nbsp;  Il pilota del team Andretti &egrave; stato il miglior piazzato degli sfidanti per il campionato, ma poco distante, il leader Josef Newgarden, al quinto posto, ha conquistato punti preziosi e ha portato a oltre 40 lunghezze il suo margine. Per lui, anche la soddisfazione di essere riuscito ad evitare un contatto iniziale che ha messo KO numerosi piloti e anche spedito in testacoda Simon Pagenaud, poi finito settimo. Tra i piloti coinvolti James Hinchcliffe, fresco di conferma per il prossimo anno coi colori McLaren SPM, ed il compagno per l&#39;occasione Conor Daly. Pochi giri dopo l&#39;inizio, un&#39;altra toccata per un errore di Ryan Hunter-Reay ha messo fuori gioco Jack Harvey con la Dallara sempre SPM ma &quot;satellite&quot;. Il britannico, arrivato al Q3 in qualifica, aveva impressionato.&nbsp;    &nbsp;  Quarto invece ha terminato Colton Herta dopo una prova solida, che l&#39;ha visto partire dalla pole e tener testa a Dixon per la prima parte di corsa. In top-10 di nuovo Spencer Pigot per il team di Ed Carpenter e anche Matheus Leist per il team Foyt. Ritiro per Santino Ferrucci, comunque lontano dalle posizioni di testa, mentre undicesimo si &egrave; piazzato Max Chilton, al rientro dopo l&#39;assenza dei due precedenti round su ovali.  &nbsp;  L&#39;ordine di arrivo del Grand Prix of Portland:  &nbsp;  1. Power (Dallara-Chevy) 105 giri in 1h58&#39;43&quot;0036, alla media di 167,734 km/h; 2. Rosenqvist (Dallara-Honda) a 2&quot;7885; 3. Rossi (Dallara-Honda) a 4&quot;5839; 4. Herta (Dallara-Honda) a 5&quot;2280; 5. Newgarden (Dallara-Chevy) a 5&quot;8539; 6. Pigot (Dallara-Chevy) a 6&quot;6477; 7. Pagenaud (Dallara-Chevy) a 7&quot;9418; 8. Leist (Dallara-Chevy) a 8&quot;1898; 9. Bourdais (Dallara-Honda) a 9&quot;5967; 10. Kimball (Dallara-Chevy) a 10&quot;1665; 11. Chilton (Dallara-Chevy) a 1 giro; 12. Kanaan (Dallara-Chevy) a 1 giro; 13. Andretti (Dallara-Honda) a 1 giro; 14. Jones (Dallara-Chevy) a 1 giro; 15. Sato (Dallara-Honda) a 2 giri; 16. Dixon (Dallara-Honda) a 3 giri; 17. Ferrucci (Dallara-Honda) a 9 giri; 18. Hunter-Reay (Dallara-Honda) a 24 giri. Giro pi&ugrave; veloce: il 42&deg; di Bourdais in 59&quot;0022, alla media di 192,853 km/h.&nbsp;  &nbsp;  In campionato  1. Newgarden 593; 2. Rossi 552; 3. Pagenaud 551; 4. Dixon 508; 5. Power 469. 

Scott Dixon tradito da un problema tecnico e l&#39;australano del team Penske vola verso la vittoria&nbsp;