L'editoriale del Direttore: L'onda Rossa su Imola

L'editoriale del Direttore: L'onda Rossa su Imola

Si riaprono i cancelli della grande cattedrale dove si celebra il culto pagano della velocità. Finalmente ci riappropriamo appieno di Imola. Delle sue atmosfere, dei suoi profumi. Senza più restrizioni. Dopo due edizioni blindate, ecco un nuovo, meraviglioso, capitolo nella favola di questa principessa rimasta per troppo tempo una bella addormentata nel paddock

Andrea Cordovani

19.04.2022 10:55

L’adrenalina scorre potente come l’acqua che, nei giorni di piena, ingolfa il letto del Santerno. Dentro una vigilia ad altissima tensione emotiva, il momento è quasi solenne. Charles Leclerc e la Ferrari da leader del Mondiale al via di un GP di Imola da tutto esaurito: più di 100mila spettatori previsti. Ma sì diciamolo: cose che noi umani non pensavamo di (ri)vedere. O almeno non così presto. E invece eccoci qui a vivere giorni di un’attesa dolcissima all’interno della quale confluiscono momenti che segnano una ripartenza vera. Si riaprono i cancelli della grande cattedrale dove si celebra il culto pagano della velocità. Finalmente ci riappropriamo appieno di Imola. Delle sue atmosfere, dei suoi profumi. Senza più restrizioni. Ora si che la chiesa è stata rimessa al centro del villaggio. Definitivamente. Dopo due edizioni blindate, ecco un nuovo, meraviglioso, capitolo nella favola di questa principessa rimasta per troppo tempo una bella addormentata nel paddock. Imola è una succulenta pista al sugo, magari garganelli alla zingara (cipolla, pancetta, pomodoro, peperoni, funghi misti) che da queste parti cucinano in maniera sublime o strampalata come dicono quelli nati in questo luogo, dove la targa è quella di Bologna, ma nelle vene scorre il Sangiovese.

Un circuito tosto e spettacolare: su questo asfalto si è scritta la storia, versando lacrime di dolore o pianti di gioia. Imola a porte aperte è una meravigliosa riscoperta di un mondo che è pronto a garantire nuove prospettive. "Abbiamo riportato in calendario per i prossimi anni il GP di F.1 a Imola dopo due edizioni in sostituzione di circuiti che rinunciarono causa pandemia. Non ci credeva nessuno. E con queste Ferrari ora è tutto esaurito!", ha raccontato nei giorni scorsi il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini.

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Ferrari-Mania

È vera Ferrari-mania in vista di Imola e di uno spettacolo che da queste parti ha sempre qualcosa di diverso. Una marea rossa pronta ad accogliere il Cavallino e Charles Leclerc da leader di un Mondiale scattato nel segno di Maranello. È solo il quarto round, ma sembra già tappa decisiva. Ne ha tutto il sapore. C’è l’odore acre della sfida esplosiva dentro il primo GP europeo della stagione. Il teatro perfetto per piazzare un’altra zampata e lasciare il marchio del Cavallino nei  primi capitoli che si stanno scrivendo della nuova era della F.1.

SAINZ RINNOVA

Il GP dell’Emilia Romagna e Made in Italy rappresenta un’altra occasione Ferrari per capitalizzare il più possibile e guardare al futuro. Un futuro che proprio a Imola continuerà a tingersi di rosso per Carlos Sainz, pronto a prolungare la sua avventura a Maranello. Senza più assilli lo spagnolo può davvero diventare la variabile impazzita di un Mondiale dove, per il momento, stanno steccando i soliti noti. E l’accoppiata Leclerc-Sainz può diventare davvero la più bella del giro iridato.

LA POESIA DI UN GP

Imola è un tatuaggio nella mente di tutti quelli che hanno imbrattato quell’asfalto, specialmente al volante di una Rossa. Il miglior affresco l’ha dipinto alla vigilia Jean Alesi parlando col Corriere della Sera. Dal 1991 al 1995 con il Cavallino, il francese ha sottolineato: "Imola, nella tradizione Ferrari è il luogo dell’appuntamento con il popolo rosso. Appena esci dai box ti trovi in mezzo agli alberi, come correre in un bosco. Ma appena dopo, alla Tosa, è come entrare in uno stadio pieno. Senti le urla che arrivano dalla collina mentre guidi, le sentivo con il 12 cilindri, figuriamoci adesso con queste macchine meno rumorose. Un boato a ogni giro. Alla Rivazza, ancora meglio. Mentre scendi dalla Variante Alta, vedi case, finestre e balconi e ti sembra di essere in un posto strano, in mezzo a una città. Poi, quando vai dentro la Rivazza 2 vedi la collina strapiena e capisci che Imola è unica".

Sono state otto le vittorie conquistate dalla Ferrari in riva al Santerno. A firmare il successo Didier Pironi (1982), Patrick Tambay (1983), Michael Schumacher (1999, 2000, 2002, 2003, 2004, 2006). È tempo di dare una nuova colorata di rosso all’albo d’oro. Ora Imola non è più solo il luogo nel quale andare a raccogliere ricordi, quasi fosse un meraviglioso parco della rimembranza. L’Enzo e Dino Ferrari torna quel cuore pulsante di passione che abbiamo conosciuto e mai dimenticato. Una pista del cuore per il Drake fin dalle origini.

IL DRAKE FIN DALLE ORIGINI

"Imola col suo circuito avrà un vero e proprio piccolo colo Nurburg-Ring". È il 27 marzo del 1948 quando Enzo Ferrari scrive del grande sogno cullato in riva al Santerno. Da meno di un mese sono iniziati i sopralluoghi sui terreni dove sorgerà la pista del futuro, ma quel signore modenese divenuto costruttore di automobili da un anno e qualche giorno, va ben oltre e mette nero su bianco il suo pensiero. Lo fa su Mondo Motori, la rivista della motorizzazione. Scrive: "Imola ha la possibilità, se appoggiata, di portare a termine la realizzazione di un circuito permanente di 4 km, che si snoda alle porte della città con recinzione naturale e che, per il tracciato, i dislivelli e la visibilità quasi totale del percorso, rappresenta, a mio modesto avviso, un campo interessantissimo di prove, dal lato tecnico ed agonistico". 

È l’alba del mito Ferrari. Il primo esemplare di Rossa ha varcato il cancello dello stabilimento di Maranello il 12 marzo del 1947. La produzione è appena avviata. Ma il parere del costruttore modenese è già molto pesante e soprattutto lungimirante, considerato che il progetto Imola è ancora tutto sulla carta. Questa è una storia che racconta un rapporto fortemente connesso tra Imola ed Enzo Ferrari che inizia a scriversi quando ancora gli escavatori non sono entrati in azione e il circuito è solo nelle menti di uno sparuto pugno di uomini. Ma poi c’è anche tanto altro.

UNA FABBRICA DELLA FERRARI A IMOLA

È un rapporto profondo, con radici forti, quello che lega Imola alla Ferrari e al suo fondatore. Già perché il Drake esattamente 70 anni fa avrebbe voluto costruire anche una fabbrica da quelle parti, una sorta di antenna tecnologica a due passi dal circuito, un reparto corse del Cavallino distaccato nella cittadina di confine tra Emilia e Romagna. È quanto emerge dai documenti del Fondo Esti conservati nella biblioteca di Imola e pubblicati da Gilberto Negrini in un volume dedicato alla pista imolese. Si tratta di una corrispondenza tra Enzo Ferrari e Tommaso Maffei Alberti, presidente dell’Ente Sport Turismo di Imola, che porta la data del 15 dicembre 1952. Il costruttore modenese chiede uno stabile a uso industriale per la costruzione di una macchina da corsa Ferrari e conseguente possibilità di occupare 30-40 elementi del luogo, mentre 5/6 tecnici verrebbero trasferiti da Maranello.

"Ho fiducia – sottolinea nella missiva Ferrari - che riuscendo a realizzare anche questo progetto Imola dovrà esserle doppiamente grata per la presumibile valorizzazione di un’iniziativa destinata a sicuro avvenire". È l’unica traccia rimasta ai posteri di una vicenda sconosciuta (e senza lieto fine) che guardata adesso offre una prospettiva clamorosa e definisce bene i confini di che cosa rappresentava davvero per Ferrari la pista di Imola. Un rapporto divenuto ancor più speciale dal 1970 in avanti quando l’autodromo viene intitolato a Dino, il figlio del Drake scomparso prematuramente quattordici anni prima. È un gesto dettato dal cuore, dalla stima e dalla riconoscenza quello rivolto al fondatore del mito del Cavallino da parte dell’allora sindaco di Imola, il comunista Amedeo Ruggi, e dal consiglio comunale. Rimarrà per sempre nel cuore del Commendatore.

SANTERNO DA F.1

Lo sbarco della F.1 in riva al Santerno vede il Grande Vecchio ancora al centro della scena. Nell’autunno del 1979 e sui giornali esce l’indiscrezione che Imola prenderà il posto di Monza come sede del GP d’Italia. Si dice che da due anni Bernie Ecclestone ha promesso al Drake che avrebbe portato il GP in Emilia- Romagna. Sono giorni tesi e pieni di polemiche che non risparmiano neanche Ferrari che viene accusato di campanilismo (pro-Imola) dal presidente della Csai Fabrizio Serena. Lui replica secco: "Agli apprezzamenti accusatori che il presidente della commissione sportiva automobilistica italiana ha ritenuto di elargire con nobile dovizia, rispondo con la mia vita di uomo di sport dal 1919 a oggi. La Ferrari non si presta ad alcun gioco".

"LAUREA A PIENI VOTI"

Il 16 settembre 1979 a Imola va in scena il GP Dino Ferrari. Vince Niki Lauda che due anni prima se n’era andato, non senza polemiche, da Maranello. Dopo la disputa della sfida F.1 (non valida per il Mondiale), il Drake usa parole al miele, dichiarando ad Autosprint: "Imola si è meritata una laurea a pieni voti, credo, da tutti quelli che ci sono andati. Imola ha risposto a certe preventive critiche: nessun impianto ha i box come Imola, e servizi, e telefoni, e servizio informazioni, e servizio televisivo". Impianti e attrezzature che vorrei vedere in tutte le corse. Ho avuto la soddisfazione che il presidente della CSAI Serena è venuto da me a Fiorano e mi ha detto: “Ferrari, adesso che abbiamo visto Imola siamo veramente felici di avere sostenuto questa candidatura e nel contempo preoccupati perché dobbiamo garantire un futuro a Imola”. Ho risposto: “Vi ringrazio, perché è il mio sogno e la mia speranza”. Ecco l’affare Imola: credo che tutti siate d’accordo nel valutarla una cosa magnifica". 

LE ULTIME VOLTE DEL DRAKE

A esclusione di Fiorano, la pista di Imola diventa l’unico luogo da corsa in cui Enzo Ferrari continua a farsi vedere. Come nel 1981 quando Ferrari torna in riva al Santerno per assistere ai test di Gilles Villeneuve. È il giovedì antecedente la prima edizione del GP di San Marino, il Drake è accompagnato dall’autista Dino Tagliazucchi. All’interno dei box avviene l’incontro. L’immagine che li ritrae insieme rimane un documento eccezionale. Seduto accanto a Gilles, le mani strette in una sorta di preghiera, una risata che sta dilagando sotto agli occhiali scuri.

Il Drake tornerà poi a Imola per un’ultima volta. È il 17 aprile 1982 quando l’autodromo diventa il teatro della rappacificazione tra Niki Lauda ed Enzo Ferrari. Raccontava il due volte iridato: "Quando ripresi e correre e mi trovavo per alcune prove a Imola, l’ingegner Ferrari, che era presente, mi volle incontrare. Ero allora alla McLaren: conversammo e ci capimmo nuovamente. Non ho timore, a questo punto, di affermare di essere il pilota che ha avuto, nel tempo, il miglior rapporto con la Ferrari e sono felice che, proprio in quel giorno a Imola, la mia intesa con il commendatore sia ricominciata e sia durata anche dopo il mio definitivo ritiro dalle competizioni". Questa è Imola per il Cavallino. Ed è bello riscoprirlo ora mentre all’orizzonte si profila una nuova alba rossa


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