L'editoriale del Direttore: Ferrari, tutto è ancora in gioco

L'editoriale del Direttore: Ferrari, tutto è ancora in gioco

Siamo nella fase più delicata del Mondiale, ma niente paura, il grande sogno non tramonta. Ora si va a Baku per una sfida fondamentale ma non decisiva

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Andrea Cordovani

06.06.2022 10:28

Sullo sfondo il Grande Sogno non tramonta. Si riescono a vedere ancora tutti i contorni anche se il momento è delicato e la materia va maneggiata con estrema perizia. Fare tesoro degli errori e guardare avanti. Adesso serve solo questo alla Ferrari. È la fase più dura dall’inizio del Mondiale. Ma è ancora tutto in gioco e il duello con la Red Bull capoclassifica può proseguire, mettendosi alle spalle gli incubi di Barcellona e Monte Carlo, due monumentali occasioni perdute che potevano dare il massimo al Cavallino e che invece hanno regalato il massimo ai diretti rivali. La storia recente della Rossa guidata da Mattia Binotto racconta che è squadra che sa ripartire dagli sbagli. Quello che è stato edificato sulle macerie di due stagioni senza vittorie nel tunnel di una crisi in cui pareva esserci neanche un lumicino per intravedere la fine, è sotto gli occhi di tutti.

Spalle al muretto per questa Ferrari

Se siamo qui a parlare di un Mondiale dove Maranello ha stupito tutti è perché è stato compiuto il passo che pareva impossibile. Costruire e sviluppare la monoposto che si sta rivelando la migliore del mazzo. È un momento delicato. Anche per i piloti. Da una parte c’è un Charles Leclerc che dopo il ritiro di Barcellona e le storie tese di Monaco ha una voglia matta di tornare a recitare il ruolo di protagonista, stavolta con il completo supporto della F1-75 e della squadra. Dall’altra ecco un Carlos Sainz messo subito sul banco degli imputati nell’immediato dopo GP di Monte Carlo e poi scagionato dal team che ha riconosciuto come lo spagnolo non avesse alcuna responsabilità al momento del primo cambio gomme quando si è attenuto alle strategie e che adesso ha voglia di continuare a crescere e magari di conquistare quella prima vittoria in carriera che continua a sfuggirgli beffarda.

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In mezzo c’è una Ferrari che ha tutto per giocarsi fino in fondo le proprie chances in questo mondiale che adesso ha girato la sua inerzia nelle mani di Max Verstappen e della Red Bull. Ora è la squadra che deve supportare i suoi alfieri andando a ricostruire quel meccanismo che quando ha girato perfetto non ha fallito l’obiettivo successo. Adesso che il Mondiale sbarca a Baku, dove la Rossa non ha mai gustato la vittoria, c’è voglia di creare la situazione per una prima volta. Dicono che sulla carta sia una pista più Red Bull che Ferrari, quella azera, anche se le simulazioni a Maranello hanno fatto ritrovare il sorriso. Sarà una sfida fondamentale, ma non decisiva quella in Azerbaijan una vera manna per tutti quelli (e sono tanti) ai quali l’esito del GP di Monaco è rimasto sul gozzo. Non certo Perez che prima ha gozzovigliato su quell’incredibile successo e poi ha ricevuto la riconferma fino al 2024 da parte di Red Bull. Checo è carico a molla e Baku è sempre stata una pista nelle sue corde. Farà molto caldo nel prossimo week end a Baku. Pista di rilancio di una Ferrari che crede ancora tanto al Grande Sogno.


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