L'editoriale del direttore: Anno irripetibile... Speriamo

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Su Autosprtin in edicola tutte le analisi e gli approfondimenti su un Mondiale che lascia tanti punti interrogativi sul futuro della Formula 1

Andrea Cordovani

28.11.2023 09:59

"Credo che sia difficile ripetere una stagio-ne come questa". Lo dice Max Verstappen alla fine dell’ultimo Gp del Mondiale ad Abu Dhabi. Se lo augurano vivamente tutti i suoi rivali bacchettati anche nell’appuntamento finale da questo voracissimo mangiatore di vittorie.

Un’altra gara, un’altra gioia per lui e molta noia per tutti quelli ormai abituati a vedere sempre lo stesso spettacolo. In giro c’è solo voglia di vede-e qualcosa di diverso da questa F.1 monotematica che spesso cerca altrove ingredienti alternativi per rendere il menù il più appetitoso possibile. E quindi: continueremo a vedere lo stesso show anche il prossimo anno? E' quello che viene inevitabilmente da chiedersi mentre davanti agli occhi passano i capitoli di coda di un film che è stato quasi sempre uguale in questo campionato divenuto un monomarca Red Bull-Verstappen.

Diciannove vittorie su 22 Gp andati in scena. 21 successi della squadra campione del mondo, che ha accusato solo una battuta d’arresto a Singapore, sconfitta dalla Ferrari di Carlos Sainz. Per un anno siamo andati al cinema sapendo già tutta la trama e soprattutto il finale. Mai un brivido, mai la sensazione che l’eroe designato dalla pista potesse essere messo in discussione, fatto mini- mamente vacillare. Sempre Max. Sempre Red Bull.

Il copione di questo mondiale è stato di una monotonia allucinante e se da una parte ha messo in evidenza i grandi meriti dell’olandese tre volte campione del mondo, dall’altra ha tolto ogni tipo di suspence alla lotta di un campionato che si è già concluso da tempo dentro una corsa che non c’è mai stata. Il problema non è nei meriti di chi vince ma nell’apparente scontentezza della sfida. Ora che questo Mondiale si è chiuso senza squilli, senza un vincitore diverso dalla straordinaria accoppiata uomo-monoposto che ha anestetizzato ogni ardore è abbastanza evidente che è emergenza adrenalina per una F.1 che come qualsiasi giallo che si rispetti ha bisogno di alimentare qualche dubbio su arma, ora e movente altrimenti la narrazione non darà stimoli sufficienti. Questo Mondiale sul quale è calato il sipario domenica scorsa vale un approfondimento d’indagine perché a gioco lungo l’eccessivo dominio rischia di far calare l’interesse ora ai massimi livelli. L’esempio italiano, con gli ascolti in calo e l’interesse ai minimi termini, dovrebbe far riflettere.

Ma ancora di più fanno pensare proprio le parole del massimo protagonista, Max Verstappen che minaccia di andarsene se continuerà la deriva verso lo show esasperato. Il tri-campione del mondo contesta anche il format delle gare sprint e l’eccesso di circuiti cittadini e la notte folle e infinita di Las Vegas. E ascoltando queste dichiarazioni c’è chi scioccamente gioisce pensando che possano giovarsene altri piloti che ora devono inseguire senza rendersi conto che la F.1 ha bisogno di personaggi capopopolo come Max a fare da argine alla deriva verso il contorno perché così agiscono tutti i grandi dello sport.


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