BARCELLONA - Un “tempone” al mattino e uno svarione al pomeriggio. Così il venerdi di Vettel al Gp Spagna trascorre in agro-dolce. “È stato un pomeriggio complicato per me – ha spiegato Vettel – perché nelle libere del mattino ero andato molto bene, ma poi nella seconda sessione le cose si sono complicate”.

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I tempi spiegano chiaramente quel che è successo: mentre nella prima sessione Vettel è agevolmente sceso a 1'23”951 (che rimarrà comunque il secondo tempo della giornata nella somma complessiva dei crono), al pomeriggio non ha fatto meglio di 1'25”017. Con un giro costellato di errori di guida e una sbandata che gli ha fatto perdere molto tempo (lo stesso è successo a Hamilton). Si capiva però che il pilota era al limite e controllava male la SF16-H. Infatti Vettel più tardi ha confermato che c'erano problemi di assetto, forse era andato alla ricerca di un set up più estremo per migliorare la macchina ed ha imboccato la direzione sbagliata.

“C'è ancora tempo per migliorarsi – ha detto poi – possiamo lavorare stasera sull'auto. DI solito siamo bravi a migliorare il set up della macchina da un giorno all'altro. Per cui non voglio lasciarmi andare a conclusioni affrettate anche guardando i tempi della Mercedes; dobbiamo essere cauti, ma spero di avere una Ferrari molto forte domani in qualifica”.

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Il dilemma di Vettel si capisce dalle sue parole successive: “Io – dice – ho girato molto più tempo delle Mercedes con le gomme soft, loro hanno usato più le medie”. Che più o meno vuol dire: forse le due frecce d'argento non hanno ancora ottimizzato la messa a punto per le gomme morbide e quando lo faranno, c'è il rischio quel divario di pochi centesimi di venerdi a Barcellona possa riaprirsi.