Business is business, ecco i soldi che la F1 gira ai team nel 2017

Fette più o meno grandi di una torta pesantissima che, seppur in calo rispetto a 12 mesi fa, vale 1 miliardo e 380 milioni di dollari. La Formula 1 distribuisce i proventi di un anno di affari e il 68% destinato alle scuderie segue i noti parametri fissati dal Patto della Concordia. L'accordo in scadenza nel 2020 è più volte tornato d'attualità per la disparità di trattamento tra grandi e piccoli team; dalle proteste ufficiali avanzate nel 2015 da Force India e Sauber presso la Commissione Europea alle intenzioni di maggior equità redistributiva invocate da Liberty Media, la necessità di riequilibrare la suddivisione dei ricavi è frequentemente stata oggetto di commenti. E' tema che potrà ridiscutersi con il nuovo Patto, in vigore dal 2021.

Nell'attesa non resta che registrare le differenze di bonus riconosciute alle scuderie sulla base dei soli risultati sportivi in rapporto con i benefici collaterali ottenuti da posizioni privilegiate. La Ferrari, in quanto essa stessa storia della Formula 1, team sempre presente a tutte le edizioni del campionato, ottiene un bonus da 68 milioni di dollari, quale Long Standing Team. Accordi tra la FOM e Ferrari, Mercedes, Red Bull e McLaren, valgono per ciascun team un ulteriore bonus tra i 30 e 39 milioni di dollari. 

E ad ampliare la forbice dei proventi pagati ai big incidono anche i 35 milioni di dollari versati a Red Bull per essere stato il primo team a firmare il Patto della Concordia attualmente in vigore e altrettanti a Mercedes per la vittoria di due campionati del mondo. Un "riconoscimento" alla posizione storica del team Williams vale 10 milioni di dollari.

Complessivamente sono 940 milioni di dollari finire nelle "tasche" delle scuderie, 649 dei quali ripartiti sulla base dei risultati sportivi, tra quelli maturati nel corso della stagione 2016 (destinati ai primi 10 team nel mondiale Costruttori) e quelli riconosciuti in virtù dei risultati ottenuti in due delle ultime tre stagioni. Va detto che la defezione del team Manor, al quale sarebbero andati circa 32 milioni di dollari - sulla base delle posizioni occupate tra 2014 e 2016 - ha avvantaggiato tutti gli altri team, che si sono divisi equamente il "bottino" extra, con l'eccezione del team Haas, new entry nel 2016 e privo dello storico di due partecipazioni sugli ultimi tre campionati.

Da quanto ottenuto in pista nel 2016, si scopre una classifica assai diversa dalla sommatoria di tutti i benefici collaterali. Mercedes stacca il 19% del bonus destinato ai primi 10 team nel mondiale Costruttori, vale 61 milioni di dollari, seguita da Red Bull con 52 milioni, poi Ferrari a 41, Force India a 36, Williams 33, McLaren 31 milioni di dollari, fino ai 13 milioni di dollari della Sauber (4% del totale). 

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Il confronto tra 2016 e 2015 registra un incremento del premio per McLaren pari al 18%, un +12% per Red Bull, +7% per Force India e +3% per Toro Rosso. Invariato il premio complessivo di Mercedes, in calo, invece, quello della Ferrari (-9%) al pari di Williams, -10% per Sauber e -19% per Renault rispetto al team Lotus. 

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Dati Autosport