Alfa Romeo, le prospettive future in Formula 1

Alfa Romeo, le prospettive future in Formula 1

L'Alfa Romeo riparte nel 2020 da Giovinazzi e Raikkonen. La Casa del Biscione ha tratto molti vantaggi, con il ritorno in F1, dal punto di  vista commerciale, ma la permanenza sarà legata ai risultati

Michele Salvatore

05.11.2019 13:10

Puglia, il futuro di Alfa Romeo passa dal tacco dello Stivale. Perché è da qui che la Casa del Biscione rivitalizza la sua gamma, con la presentazione delle versioni 2020 di Giulia e Stelvio. Ed è qui che ha annunciato il rinnovo di Giovinazzi per la stagione di Formula 1 2020, proprio a pochi chilometri dalla casa natale del pilota italiano, in un intreccio simbolico tra programmi sportivi e commerciali voluto espressamente dai vertici del marchio corsaiolo di FCA.

Infatti, il rinnovo per il 2020 del pilota italiano, è stata l’occasione per fare un tagliando all’impegno nel breve e lungo periodo di Alfa Romeo nel Circus.

Prospettive a medio termine

La partnership commerciale e tecnica con il team Sauber, sancita il 29 novembre del 2017 e che ha riportato lo storico marchio in F1, ha visto il suo apice in questa stagione con il cambio di nome della scuderia, da Sauber F1 Team a Alfa Romeo Racing.

Un discorso non solo legato a logiche di marketing, ma anche di crescita, studiato con Ferrari che, non solo fornisce motori e trasmissioni alle monoposto di Hinwil, ma ha a disposizione una delle due monoposto per far crescere i propri giovani della FDA, come Charles Leclerc e, appunto, Giovinazzi.

Ed è anche sul destino di questa macchina che passa il futuro di Alfa Romeo in F1. Nel breve e medio periodo, la scelta di Antonio è stata frutto della logica. “C’era un investimento fatto sul pilota che Alfa e FDA hanno voluto confermare in pieno accordo con Vasseur” come ha ribadito Cristiano Fiorio, Responsabile Marketing area EMEA di Alfa Romeo, nella conferenza che ha ufficializzato Giovi per il 2020.

Nessun dubbio, quindi, sulle capacità di Antonio che, con questa seconda occasione sarà chiamato a una stagione importate per dimostrare il suo potenziale.

Futuro legato ai risultati

Nel breve e medio periodo, il celebre Costruttore milanese ha potuto contare sulla straordinaria cassa di risonanza mondiale che è la Formula 1, che ha contribuito a rispolverare la fama del brand fuori dai confini italiani, avendo potuto sfruttare come ambasciatori d’eccezione il Campione del Mondo Kimi Raikkonen che sarà il futuro volto delle campagne pubblicitarie della Giulia e dello Stelvio e Giovi, il pilota che ha riportato il Tricolore nella massima serie sportiva a quattro ruote.

L’interrogativo resta sul lungo periodo. Gli accordi siglati nel 2017 avevano scadenza nel 2020, ma in occasione del passaggio da sponsor principale a “rebranding”, sono stati allungati di un anno.

Nel 2018, il team ha concluso il Costruttori all’ottavo posto con 48 punti e c’erano grandi aspettative per il 2019. L’arrivo di Raikkonen e di Simone Resta (poi tornato in Ferrari) sono stati investimenti pesanti, fatti nell’ordine di alzare l’asticella.

Cosa che non può dirsi ancora avvenuta. A due gare dalla fine, il team conserva l’ottavo posto, con 35 punti in cascina e poche chance di migliorare il risultato dell’anno scorso. La monoposto, soprattuto nella seconda parte di campionato, ha perso competitività mandando in crisi perfino un pilota esperto come ‘Iceman’ “Ma non è colpa degli investimenti che sono venuti a mancare - Come ha ribadito Alberto Cavaggioni Responsabile EMEA Alfa Romeo - La F1 è estremamente competitiva e i valori sono molto vicini. Ci è mancata un po’ di fortuna in alcune situazioni, ma non è vero che gli investimenti sono mancati. Il calo di performance non è nemmeno imputabile all’uscita di Simone Resta, perché il programma di aggiornamenti era già stato pianificato. L’obiettivo è migliorarsi rispetto all’anno scorso e ce la faremo”.

Per quanto riguarda il futuro, restano aperti i discorsi legati alle prestazioni e al nuovo regolamento sportivo e tecnico che entrerà in vigore dal 2021. “Dal punto di vista del ritorno del marketing siamo soddisfatti - ha concluso Fiorio - la F1 è un asset importate, la sola presenza del nostro marchio ha fatto crescere la sua visibilità mondiale. Dal punto di vista commerciale siamo soddisfatti, da quello sportivo è chiaro che, per quanto sia difficile entrare nella top 10, nelle ultime gare non siamo soddisfatti. Guarderemo i risultati e decideremo cosa fare in futuro”.


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