Haas VF-22, presentata la prima livrea 2022

Haas VF-22, presentata la prima livrea 2022

Il team diretto da Steiner manderà in pista un progetto in strettissima sinergia tecnica con la Ferrari. Non è ancora il tempo di scoprire le soluzioni della VF-22, si parte dalla veste grafica e dai colori

Fabiano Polimeni

04.02.2022 ( Aggiornata il 04.02.2022 12:18 )

È il primo team a rivelare un pezzetto di 2022. La Haas VF-22 introduce colori e grafiche, in attesa di scoprire forme e soluzioni definitive, destinate a esordire in pista, nei test invernali dal 23 al 25 febbraio, a Barcellona.

Il vernissage sulla livrea segue l'annuncio di una nuova collaborazione commerciale (con Tricorp) e la conferma di Pietro Fittipaldi, nel ruolo di tester e pilota di riserva.

Haas e il satellite tecnico a Maranello

Il team diretto da Guenther Steiner guarda al mondiale 2022 con la fiducia di chi sa di avere una strettissima collaborazione tecnica con Ferrari. A Maranello, da più di un anno, opera un reparto tecnico diretto da Simone Resta, al lavoro per tutto il 2021 sul progetto VF-22. A Schumacher e Mazepin dovrebbe arrivare tra le mani un volante più competitivo della monoposto fanalino di coda, priva del tutto di aggiornamenti nel mondiale 2021. 

Bianco-rosso-blu sociale

I "colori sociali" restano quelli noti, dominante di bianco, tocchi di blu e rosso, tricolore che rimanda alla componente russa del team, la sponsorizzazione Uralkali.

Rispetto al concept di monoposto 2022 introdotto dalla Formula 1 la scorsa stagione, l'interpretazione Haas VF22 racconta qualcosa di diverso, specialmente nel disegno delle pance e l'imboccatura delle prese di raffreddamento. Sono molto più compatte di quanto non prevedessero i concept.

Da qui si parte per introdurre un'evoluzione che sarà ad altissimo tasso di crescita, già dalla prima sessione di test. Il focus, più di ogni altro elemento, sarà sulle interpretazioni che le squadre proporranno in materia di fondo e disegno dei canali per sfruttare al meglio l'effetto suolo. E' dove punta il dito Mike Elliott, nel suggerire i principali punti di differenziazione tra un team e l'altro.


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