Green, Aston Martin: "I piloti guideranno macchine più rigide"

Green, Aston Martin: "I piloti guideranno macchine più rigide"© Aston Martin

Il direttore tecnico del team britannico parla dei risvolti dell'effetto suolo sull'assetto, della ridotta libertà progettuale concessa dal regolamento e di un 2026 nel quale Aston potrebbe diventare anche motorista

11.02.2022 ( Aggiornata il 11.02.2022 09:40 )

Subito in pista, oggi a Silverstone, per effettuare i primi 100 km di una nuova era tecnica. Aston Martin inizierà la preparazione della AMR22 in vista dei test di Barcellona, dal 23 al 25 febbraio. Che macchina scopriranno, Vettel e Stroll? Dal simulatore si passa alla realtà, ai feedback e una scoperta delle direzioni d'assetto da imboccare.

A margine della presentazione della monoposto, il direttore tecnico Andrew Green ha discusso dei ristretti margini di differenziazione che il regolamento 2022 concede rispetto al passato. E ha parlato delle novità che attendono i piloti, in termini di assetto e reazioni della monoposto.

Volumi strettamente prescritti

"Non è solo il modo in cui sono scritte le regole, penso al concetto dell'effetto suolo e tutte le cose nuove, ma è anche il modo in cui vengono applicate a essere del tutto diverso. 

In precedenza c'erano dimensioni definite, entro le quali si poteva, teoricamente, progettare liberamente. Adesso, abbiamo aree predefinite con le quali lavorare. Il margine di scostamento concesso da questi regolamenti è stato enormemente ridotto rispetto al passato. Per questo penso che le squadre andranno verso una convergenza relativamente in fretta", spiega Green.

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L'idea di progettazioni tutte molto simili tra loro è un tema introdotto anche in casa Mercedes, da Mike Elliott. La Aston AMR22 ha suggerito forme delle pance molto scavate in basso e con una gestione del raffreddamento che va a privilegiare una coda molto stretta intorno al cambio. È uno dei punti focali della monoposto. 

Efficacia aerodinamica e assetto

Le nuove regole tecniche porteranno caratteristiche di guida differenti, "ci sono un paio di sfide con la macchina, legate al profilo aerodinamico", anticipa Green.

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"Essendo una macchina a effetto suolo, la vicinanza all'asfalto è cruciale. Più basso riesci ad andare e maggiore prestazione guadagnerai. Questo lo realizzi attraverso il setup, perciò finiremo con l'avere macchine piuttosto rigide. Questo farà sì che i piloti guideranno qualcosa simile a dei go kart. Avranno anche una sospensione piuttosto rigida, dove nulla si muove".

Aston Martin motorista, può darsi

Questo il presente, l'immediato di una preparazione al mondiale 2022 con la power unit Mercedes. In prospettiva 2026, il direttore tecnico ha commentato le voci dei mesi scorsi, che davano Aston Martin interessata a un impegno diretto nella realizzazione di una propria power unit. "Stiamo assolutamente valutando la possibilità di fornire motori sul lungo periodo. Il 2026 porterà un nuovo regolamento sula power unit e come squadra ci piacerebbe essere coinvolti. 

Abbiamo Aramco quale nuovo sponsor e discussioni da condurre in prospettiva, sono certo che esamineremo la possibilità nel dettaglio, per capire se ci sia o meno un vantaggio nel procedere in questa direzione".


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