Haas brilla con Magnussen in Bahrain, Mick: "Posso farlo anch'io"

Haas brilla con Magnussen in Bahrain, Mick: "Posso farlo anch'io"

Una solida e veloce VF-22 permette al pilota danese di correre agevolmente in zona punti. Mick Schumacher guarda al risultato del compagno di squadra per replicarlo

Fabiano Polimeni

21.03.2022 ( Aggiornata il 21.03.2022 09:15 )

Alla fine arriva un premio, anche meritato se si guarda al week end corso da Haas in Bahrain. Quinto posto per Magnussen, Schumacher a un passo dalla zona punti. Il doppio ritiro Red Bull regala due piazzamenti a un risultato che avrebbe avuto eco notevolissima anche se Magnussen fosse finito settimo.

Già, perché conta guardare da dove partiva Haas, come si è preparata al 2022 e come ha saputo, dopo il primo GP stagionale, mantenere le promesse. Oltre ogni aspettativa, ritrovarli primo team dietro i grandi. Tanto vale la VF22 del Bahrain. Certo, pista particolare, serviranno ulteriori conferme, ma le impressioni sono più che positive. 

Finiscono nel borsino dei promossi a pieni voti e, per Kevin Magnussen, le ultime due settimane sono state da Sliding Doors. 

Magnussen una Haas ottima e finale fortunato

Corre bene dentro la top ten a Sakhir. Parte sfruttando il via e saltando un paio di macchine rispetto alla piazzola 7, prova a resistere, sbaglia in staccata, cede com'è nella logica a macchine più veloci. Poi trova il suo ritmo e quello Haas. Solido per correre con margine davanti ad Alfa, Alpine, Alphatauri, nella partita oggi per la top ten.

"Mi sento bene. È una pazzia che continua, non so cosa dire. Abbiamo corso un'ottima gara e la macchina è andata bene, abbiamo sofferto con un po' di degrado più di quanto non speravamo nel primo stint. Però, sono stato anche superato un paio di macchine che erano più veloci di me, non sapevo se provare a tenerli dietro o lasciarli andare", l'analisi del dopogara di KMag.

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"Il primo stint forse non è stato perfetto, da lì in avanti, però, anche se ci siamo fermati prima del previsto, abbiamo allungato il secondo stint per rientrare nei piani; alla fine con la Safety Car è diventata una sorta di gara sprint, ed è stata intensa. C'è stata un po' di fortuna chiaramente nel finale con quanto successo alle due Red Bull, però ci prendiamo il risultato.

Non penso che avremmo potuto ottenere più punti. Abbiamo ottimizzato quello che potevamo, la qualifica avrebbe potuto essere migliore, chiudiamo quinti: non ci posso credere e non vedo l'ora per il resto della stagione".

Schumacher, un podio non è impensabile

L'uno-due d'apertura porta ora a Jeddah, pista ancora diversa sulla quale avere conferma dei primissimi valori in campo. È una Haas buona per la zona punti, a Sakhir riesce a Magnussen, non a Mick Schumacher. L'episodio al primo giro con l'Alpine di Ocon lascia un punto interrogativo su cosa avrebbe potuto fare in un GP "filato liscio". Termina 11°, sconta il finale con gomme vecchie morbide, montate al giro 35, 10 prima dell'uscita  della SC. "Considerate le circostanze, il testacoda dopo il contatto non so quanti danni abbia provocato - dovremo verificarlo - ma la macchina non è stata bellissima da guidare dopo quell'episodio.

Il week end è stato incredibile, vedere Kevin arrivare in quinta posizione vuol dire che c'è la macchina per potercela fare e io posso fare lo stesso. Vuol dire anche che siamo vicini a fare dei podi se ci saranno week end pazzi come può capitare in Formula 1", guarda il lato positivo Mick.

L'ordine d'arrivo del GP del Bahrain


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