GP Arabia Saudita, FP2: Leclerc, miglior tempo e poi a muro

GP Arabia Saudita, FP2: Leclerc, miglior tempo e poi a muro© Getty Images

Le Ferrari si sono dimostrate molto competitive a Jeddah, ma non sono riuscite ad affettuare alcuna simulazione di passo gara in seguito a due toccate con il muro da parte di Leclerc e Sainz

25.03.2022 19:19

Luci ed ombre nella notte di Jeddah per Charles Leclerc. Il monegasco della Ferrari ha portato a casa la miglior prestazione della sessione, ma ha anche dovuto alzare bandiera bianca dopo un contatto con un muretto. Seconda posizione per Verstappen, 3° Sainz.

Ferrari senza riferimenti sul passo

Nella prima fase della sessione, quando i piloti hanno cercato il tempo con gomma media, Ferrari e Red Bull hanno creato un solco profondo con il resto della concorrenza, confermandosi le migliori del lotto. Inizialmente Verstappen era stizzito per un anteriore della sua macchina non perfetto, e Max scuoteva la testa dopo aver visto il ritardo dalle Rosse; nell'ultimo tentativo però era riuscito a migliorarsi portandosi davanti per soli 2 millesimi, seppur con un giro in più. E' purtroppo mancato un vero confronto sul giro secco con gomme morbide, che per la qualifica è il riferimento più importante. Charles Leclerc è risultato il più rapido in 1'30"074, ma è stato l'unico tra Ferrari e Red Bull a portare a casa un giro veloce valido con le C4. Verstappen si è fermato a 14 centesimi di distacco, ma con gomma gialla: nel primo tentativo Max ha commesso un piccolo errore, poi si è rilanciato ma in quel momento è incappato nella VSC chiamata in causa per Magnussen. Niente da fare anche per Sainz (3° a 0"246) e Perez (4° a 0"286). Indietro le Mercedes, che a parità di gomma con Leclerc hanno rimediato 439 millesimi con Hamilton e 59 centesimi con Russell.

Dopo la miglior prestazione Leclerc ha poi toccato il muro con l'anteriore sinistra, danneggiando il braccetto della sospensione. Questo ha impedito al monegasco di effettuare la sua simulazione di gara, e lo stesso è avvenuto con Sainz, anche lui protagonista di una toccata con un muretto, anche se con il posteriore. Per questo motivo lo spagnolo non è riuscito ad affettuare un giro con gomma morbida, ma soprattutto non ha potuto effettuare un long run: un inconveniente che non ci voleva per la Ferrari quello di non riuscire ad avere dati sul passo gara. Era successa la stessa cosa nel venerdì di Sakhir, ma in quel caso c'erano tutti i dati dei test a rendere esaustiva la conoscenza del comportamento delle F1-75 con il pieno di benzina.

Ancora problemi per la Haas, con Magnussen che si è fermato a bordo pista provocando una virtual safety car a circa metà sessione. Una giornata pessima per il danese, che su una pista sulla quale non ha mai corso avrebbe avuto bisogno di un chilometraggio elevato, ed invece dopo i problemi delle FP1 ne ha avuti altri nella seconda sessione, concludendo il suo venerdì con appena 15 giri percorsi. Nel finale problemi anche per Tsunoda: altro allarme per le unità ex Honda.

Tanto lavoro sugli assetti

Le sfide di un cittadino così veloce sono molteplici per quanto riguarda la scelta sugli assetti, e tra programmi di lavoro incrociati le squadre stanno cercando la miglior efficienza aerodinamica possibile. Della RB18 (velocissima con Verstappen sul passo gara) si può dire di una vettura che toccava molto sull'asfalto, e per tutto il corso della giornata i tecnici si sono messi all'opera nel controllare ripetutamente il fondoscocca delle vetture. La squadra sta cercando il limite per tenere più bassa possibile la monoposto, ma ovviamente non si possono correre rischi di danneggiare il fondo. Molto bouncing invece per quanto riguarda la Mercedes, a Jeddah ovviamente in difesa per via di una W13 che avrà bisogno di tempo per risolvere i suoi problemi.

 

I tempi

 


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