Pirelli, torna la C1 nel GP di Spagna e potrebbe essere cruciale

Pirelli, torna la C1 nel GP di Spagna e potrebbe essere cruciale

In un'ottica di strategia su un unico pit-stop, da verificare nella sua fattibilità, la mescola C1 diventa fondamentale. Sarà la direzione seguita da team e piloti?

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16.05.2022 ( Aggiornata il 16.05.2022 16:45 )

Barcellona quattro mesi dopo è un campo di gara assai diverso. Dai test invernali al week end del GP di Spagna (qui gli orari del week end), con temperature e sviluppo delle monoposto a posizionarsi su livelli diversissimi.

Torna la mescola C1, eletta "dura" del week end, accanto a C2 e C3, destinate a essere le due più utilizzate in ottica di una strategia di gara su due pit. Vorrebbe dire ricalcare la tattica vincente - e diffusa - del 2021. Rispetto ad allora, la novità delle 18 pollici e di pressioni di gonfiaggio più basse, con 21,5 psi prescritti sulle anteriori e 19 psi sulle anteriori.

La sfida del terzo settore sulle gomme

È circuito conosciuto metro dopo metro da squadre e piloti, il Montmelò. Permetterà un confronto diretto dell'evoluzione delle monoposto rispetto ai test e proporrà le sfide di sempre. In qualifica, su tutte, conterà "tenere in vita" le gomme per affrontare l'ultimo settore senza subire il degrado termico specialmente della mescola morbida. 

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Si posiziona su livelli elevati, classificati 4 su 5 nella "scala Pirelli", lo stress al quale sono sottoposte le gomme, così come le forze laterali. Le lunghe curve veloci sviluppano una notevole energia scaricata sulle gomme, a mordere un asfalto dall'abrasività elevata (4 su 5) e in configurazioni aerodinamiche da alto carico. Medio l'impegno su trazione, frenata, così come l'aderenza dell'asfalto e l'evoluzione nell'arco del week end della gommatura.

C1 per azzardare un solo pit-stop

"È difficile dire molto di più su Barcellona di quanto non sia già stato detto, considerato che probabilmente si tratta del circuito in calendario più conosciuto dai piloti, con il suo layout che lo rende un proving ground perfetto", spiega Mario Isola. 

"Ha un po' di tutto, con il settore finale molto tecnico che diventa particolarmente importante quando si tratta di gestire i pneumatici. Pertanto, i team avranno una buona opportunità per valutare i progressi fatti con le loro vetture dall'inizio della stagione, anche se le condizioni meteorologiche saranno molto più calde e probabilmente, rispetto a quanto visto nei test, ci sarà molto più utilizzo della mescola hard, che potrebbe essere l’opzione chiave per la gara.

In passato, Barcellona è stata tradizionalmente una gara a due soste, quindi sarà interessante vedere se la nuova generazione di pneumatici quest'anno spingerà qualcuno a puntare alla sosta unica".

Barcellona, insieme a Sakhir, Silverstone e Suzuka, classificabile tra le piste più dure sugli pneumatici dell'intero calendario.


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