Ferrari: Rueda e una Red Bull messa sotto scacco a Baku

Ferrari: Rueda e una Red Bull messa sotto scacco a Baku© Getty Images

La rottura della power unit ha vanificato una scelta tattica corretta, premiata dalle simulazioni, grazie alla quale Leclerc avrebbe vinto il GP 

Fabiano Polimeni

16.06.2022 ( Aggiornata il 16.06.2022 14:47 )

Giustamente finito nel bersaglio per i clamorosi errori di Monaco, al muretto Ferrari e al responsabile della strategia, Inaki Rueda, va dato il merito della chiamata giusta domenica scorsa a Baku. Pit di Leclerc sotto VSC, una mossa vincente se non fosse stato per i fatti successivi.

Analizza le scelte compiute in Azerbaijan, Rueda. Ci sono i lati positivi della prestazione, dall'ala posteriore con il nuovo flap superiore e l'adattamento dell'attuatore del DRS. C'è la F1-75 in grado di affrontare ogni pista con le credenziali di migliore monoposto in griglia in un confronto pari con Red Bull. 

Quel che non va è un livello di affidabilità insufficiente, a fermare prima Sainz e poi Leclerc. Dal ritiro di Sainz nasce l'opportunità strategica colta al muretto: pit di Leclerc per andare fino al traguardo con gomma dura. 

I progressi su velocità e DRS

"La gara di Charles era diversa da quella di Carlos, battagliava per la leadership e aveva Verstappen nel cambio, incollato e in zona DRS. È un aspetto sul quale abbiamo lavorato recentemente, perché con tali ridotti margini su Red Bull, ci siamo ritrovati a vincere o perdere con sorpassi con il DRS.

A Baku abbiamo introdotto un'ala posteriore diversa e lavorato sulla strategia", analizza Rueda. 

Risponde con dati e proiezioni ai commenti di un Helmut Marko a dire di una Red Bull più forte in gara e, a Baku, comunque vittoriosa sulla Ferrari, al di là del ritiro.

Strategia vincente

"Con lo stop di Carlos abbiamo pensato che ci sarebbe potuta essere una VSC e ci siamo fatti trovare pronti nel far rientrare Charles.

È stata una decisione cruciale per la nostra gara, perché un pit-stop sotto VSC costa grossomodo 10 secondi meno rispetto al normale. Charles ha potuto fare il suo pit-stop pagando molto meno tempo rispetto alla Red Bull.

Dopo la VSC del giro 9, è partito dai box per arrivare alla fine con gomme dure. Red Bull ha provato ad andare il più lunga possibile con le medie ma la mescola stava perdendo molto, le medie avevano molto degrado. Sfortunatamente dopo 11 giri sulle gomme dure Charles ha subìto il cedimento della power unit.

Le nostre simulazioni ci hanno indicato come, senza un'altra VSC, Charles avrebbe vinto la gara agevolmente su Verstappen". 

Verso Montreal con magre soddisfazioni, di scelte corrette e di potenziale velocistico ben presente, da tradurre in fretta in massimo bottino di punti per continuare la corsa iridata.

"Siamo tornati da Baku delusi, l'affidabilità è il nostro punto debole", riconosce Rueda. "Adesso andiamo in Canada, le ambizioni restano elevate e l'obiettivo non è cambiato".


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