Porsche dice no a Red Bull, l'accordo non si farà

Porsche dice no a Red Bull, l'accordo non si farà

Le condizioni di partnership paritetica, 50-50, sono ritenute essenziali dal marchio tedesco. Horner e Marko, invece, a rivendicare l'autonomia decisionale di Red Bull Racing. Salta l'accordo meno "in dubbio" nei mesi scorsi

Fabiano Polimeni

09.09.2022 ( Aggiornata il 09.09.2022 10:40 )

E' Porsche a "rompere gli indugi" e, con un comunicato, annunciare i propri programmi in Formula 1. Non c'è l'atteso - e per molto tempo dato per scontato - accordo con Red Bull Racing. Anzi.

Il punto del contendere, sul quale Red Bull Racing - nello specifico, Helmut Marko e Christian Horner - è stata irremovibile ha riguardato il controllo della partnership, prevista da documenti diffusi online nel corso dell'estate al 50-50 tra Porsche e Red Bull Technology.

Imprescindibile la parità decisionale

"Nel corso degli ultimi mesi, Porsche e Red Bull hanno intrattenuto discussioni sulla possibilità di un ingresso Porsche in Formula 1.

Le due compagnie sono giunte insieme, adesso, alla conclusione che questi colloqui non avranno seguito. La premessa è sempre stata che una partnership sarebbe stata improntata su una base paritaria, che avrebbe incluso non solo una collaborazione sul motore ma anche il team. Questo non può essere realizzato. 

Con le modifiche regolamentari finalizzate, la categoria resta un ambiente comunque interessante per Porsche, che continueremo a monitorare". Così recita la nota stampa diffusa dalla casa tedesca.


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