Marko, Red Bull disponibile a collaborazioni sul motore

Collaborazione senza benefici per nessuno

"Nel corso dei colloqui con Porsche è diventato chiaro come per il progetto nel suo complesso questa collaborazione non avrebbe apportato vantaggi ad alcuna delle due parti. 

L'efficienza di Red Bull Racing era fondamentale, lo era che continuasse a operare il team come è stato negli ultimi 10 o 12 anni e avere altrettanto successo", ha spiegato Marko. Operare, cioè, con Marko dominus della scuderia di patron Mateschiz - senza dimenticare la componente azionaria thailandese -.

Honda deve decidere il ritorno

Alla finestra resta Honda, il cui interesse sul 2026 non si è mai sopito né il collegamento a Red Bull. Un fronte sul quale serve una diversa direzione impartita dal quartier generale che ha deciso di staccare la spina al progetto F1 per destinare risorse e concentrarsi sull'industria dell'auto e la transizione elettrica.

"Siamo in una buona posizione, abbiamo il pilota più veloce sotto contratto fino al 2028, abbiamo Adrian Newey che è il miglior progettista. Abbiamo un impianto per i motori che è riuscito in 55 settimane a diventare pienamente operativo. Il primo motore ha già girato al banco, questo vuol dire che siamo completamente autosufficienti", snocciola i punti di forza di questa Red Bull e la posizione che sta costruendo per il futuro, Marko.

La porta resta aperta, salire a bordo del progetto Powertrains alle condizioni Red Bull - e da una prospettiva ben individuata, sul motore termico - è una discussione da approfondire con altri motoristi: "Se nel settore del motore potrà essere apportato del know-how o se sarà possibile realizzare altri vantaggi o sinergie, siamo aperti alla collaborazione".

I tempi delle prove libere 2

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