Horner apre al ritorno della Honda: "I motori 2026 un'occasione per loro"

Horner apre al ritorno della Honda: "I motori 2026 un'occasione per loro"© Getty Images

Naufragata la trattativa con la Porsche, Horner ha chiarito che il suo team è pronto a costruire in proprio le Pu, tuttavia reputa i motori 2026 un'opportunità per la Honda, e da qui un'occasione quantomeno per discuterne insieme

21.09.2022 ( Aggiornata il 21.09.2022 12:47 )

Il 2026 non è esattamente dietro l'angolo, ma in fin dei conti non manca poi nemmeno tanto, soprattutto per le squadre della Formula 1, abituate a pianificare tutto quanto con largo anticipo. Per cui, considerando che per la rivoluzione regolamentare del 2026 c'è bisogno di tempo per farsi trovare pronti con i nuovi motori, la Red Bull si guarda intorno: e dopo l'accordo non concretizzato con la Porsche, sullo sfondo si apre una possibile, nuova collaborazione con la Honda.

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Red Bull pronta ad andare da sola

Lo ha detto il team principal della squadra di Milton Keynes, Christian Horner, parlando ai microfoni di Speedweek. Il quale ha raccontato come la Red Bull sia pronta, nel caso non trovasse una casa disposta a fornire i propulsori, a costruire i motori in casa, dal momento che la nuova struttura dedicata ai propulsori, Red Bull Powertrains, è già operativa: "La Red Bull non è un costruttore di motori, ma quando la Honda ha annunciato la sua uscita dalla Formula 1, abbiamo dovuto prenderne atto e abbiamo deciso di progettare noi stessi i motori. Consapevoli tuttavia dei rischi che ciò comporta, abbiamo preso in considerazione una collaborazione con un'azienda fantastica come la Porsche. Per noi avrebbe avuto perfettamente senso, ma allo stesso tempo eravamo già riusciti ad attrarre tecnici altamente qualificati tra i migliori della Formula per il nostro nuovo progetto del motore. Abbiamo allestito la fabbrica in 55 settimane, con banchi di prova e quant'altro, ed abbiamo già il nostro primo V6 sul banco di prova, progetto che abbiamo sviluppato interamente da soli. Pensiamo di avere le capacità per andare per la nostra strada".

Red Bull come Ferrari?

A far naufragare la trattativa con la Porsche, la volontà del marchio tedesco di possedere almeno il 50% del team, aspetto in netto contrasto con la voglia di autonomia della Red Bull: "L'indipendenza dagli altri e la ricerca di nuove sfide è sempre stato l'approccio della Red Bull - ha proseguito Horner -, ed ogni futura partnership deve includere e rispettare questi principi. Legarci alla Porsche avrebbe potuto avere comunque senso, ma avrebbe cambiato significativamente l'identità e l'integrità del nostro team. In futuro, se non avremo altre collaborazioni, saremo l'unica squadra insieme alla Ferrari ad avere le sedi di sviluppo e progetto di vettura e motore in due stabilimenti contigui nello stesso sito. Lo consideriamo il prossimo capitolo della nostra storia di F1".

Sulle discussioni con la Porsche, il team principal ha rivelato: "Con loro c'è stato uno scambio di idee, favorito dalla crescente popolarità della Formula 1, e queste trattative sono diventate più intense dopo che Max ha vinto il campionato del mondo".

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