GP Singapore, l'anteprima: un ritorno e tante incognite

GP Singapore, l'anteprima: un ritorno e tante incognite© LAPRESSE

Dopo tre anni di assenza, la F1 fa nuovamente tappa sul circuito Marina Bay, che si presenta con un asfalto rinnovato: un'incognita in più in un fine settimana ricco di tematiche

28.09.2022 11:44

Adesso che il pokerissimo è servito, a Max Verstappen non resta che calare il bis. Cinque come le vittorie consecutive con cui si presenta al Marina Bay, due come i titoli mondiali: che sia questa domenica, quella dopo o quella dopo ancora, ormai non c'è più dubbio alcuno su chi vincerà il titolo mondiale. E il traguardo del secondo alloro, per l'olandese, potrebbe essere tagliato già nell'imminente GP di Singapore, dove Max avrà a disposizione il primo di sei match point.

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Pista da trazione, esito non scontato

Pare assurdo pensare, e lo abbiamo detto tante volte, a come Max avesse iniziato l'anno, con due ritiri nelle prime tre gare, ed è altrettanto incredibile pensare che all'uomo di punta della Red Bull la prima occasione per chiudere matematicamente i giochi si presenti con addirittura sei gare di anticipo. Sintomo di una superiorità imbarazzante da dopo la pausa estiva, con tre successi consecutivi (due in rimonta) da collegare alle due vittorie precedenti allo stop di agosto. Un recupero tecnico notevole, in grado di ribaltare le gerarchie della pista: dopo una prima parte di mondiale con una Ferrari al vertice delle prestazioni (sicuramente in qualifica, in gara un po' meno), la RB18 è riuscita a porsi quale la vettura da battere, almeno nelle mani dell'olandese. Un ribaltamento di fronte che mette in dubbio anche gare le quali, come il GP di Singapore, fino a pochi mesi fa sembravano essere terreno di caccia ideale per il Cavallino Rampante.

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Singapore può offrire eccezioni

Il Marina Bay, che torna in calendario dopo tre anni di assenza, è un circuito cittadino che offre quantomeno qualche punto di sorpasso: curva 1, curva 7 e curva 14. Con le sue 23 curve ed i suoi tratti tortuosi, con poco spazio per gli allunghi (a tal proposito, i team potrebbero optare per l'utilizzo delle power unit con più chilometri alle spalle tra quelle a disposizione), resta comunque un tracciato sul quale è difficile sorpassare, e come ogni circuito cittadino, si tratta di una pista atipica. Gli esempi ci sono, anche nella storia recente: basti pensare alle difficoltà Mercedes nell'edizione 2015, in pieno dominio del primo ciclo ibrido, oppure al 2019, quando una SF90 regina dei rettilinei andava in Asia convinta di dover correre sulla difensiva ed invece si ritrovò felicemente sui primi due gradini del podio. Questo perché a Singapore l'asfalto sconnesso rende piuttosto complicato azzeccare in pieno le scelte di assetto, fondamentali per far funzionare le gomme: non è sbagliato porre l'accento sul set-up meccanico, in vista del Marina Bay. Il quale, comunque, offre anche qualche curva con velocità un po' più alte, e dato il carico elevato per il quale opteranno le squadre, il giusto incrocio tra gli assetti meccanici ed aerodinamici sarà particolarmente importante. Di sicuro, la trazione è un ingrediente preponderante per andare forte nella città del Leone: e di questo ringrazia la Ferrari. La quale, a quanto sembra, potrebbe disporre di un fondo nuovo: funzionasse a dovere, sarebbe una grande carta da giocare.

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