GP Singapore, l'anteprima: un ritorno e tante incognite

GP Singapore, l'anteprima: un ritorno e tante incognite© LAPRESSE

Dopo tre anni di assenza, la F1 fa nuovamente tappa sul circuito Marina Bay, che si presenta con un asfalto rinnovato: un'incognita in più in un fine settimana ricco di tematiche

28.09.2022 11:44

Rischio "trenino"

Un'altra grande carta da calare potrebbe essere la qualifica. Singapore, almeno storicamente, insegna una cosa: chi parte davanti, fa il ritmo. Per cui, ipoteticamente parlando, se davanti ci si ritrova una macchina che fa durare meno le gomme, questa può mettersi a fare l'andatura che preferisce, perché passare è complicato. Tipo a Monaco, insomma. E quindi avete già capito dove si va a parare: alla strategia di gara. E' vero che queste macchine favoriscono un po' di più i sorpassi ed i duelli ravvicinati, ma sono anche grandi come panfili per cui Singapore resta Singapore, così come Monaco (disastri al muretto a parte) è rimasta Monaco. Nelle ultime edizioni prima della pandemia abbiamo visto un solo pit-stop ed un passo piuttosto lento da parte di chiunque fosse davanti. Non appena si apre la "finestra" sul gruppo più lento che insegue, via a fare il pit-stop. Considerando il Marina Bay un tracciato sul quale storicamente paga molto di più l'undercut, potremmo assistere ad una corsa dallo schema tattico simile. A patto di rivoluzioni dovute alla safety car, ovvio, una presenza praticamente costante su questo tracciato. Il quale è pronto a tornare: dopo i calendari fatti e disfatti dal Covid, anche questa è una notizia.

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Asfalto nuovo, vecchie incognite

Come tutti i circuiti cittadini, il tasso delle incognite aumenta. Detto della safety car, fattore imprevedibile, in una corsa "normale" l'accento sulla gestione delle gomme è un dovere. Gomme che saranno da gestire, ma soprattutto da interpretare: dopo tre anni di assenza le squadre non hanno praticamente alcun tipo di riferimento su questo tracciato, sia perché le gomme sono cambiate rispetto alle 13" del 2019 (e questa è stata una costante per tutto l'anno), sia perché la pista è stata completamente riasfaltata, per opera dell'azienda italiana Dromo. Anche per la Pirelli (che porta come su ogni cittadino le tre mescole più morbide), il GP di Singapore sarà piuttosto interessante da seguire, per vedere come risponderanno le 18" su un asfalto del tutto nuovo. Il fine settimana, che inizierà con un tracciato prevedibilmente molto sporco e dunque con pochissima aderenza, vivrà della rapida evoluzione della pista di sessione in sessione, aspetto dominante e da tenere in conto nella delibera degli assetti da parte delle squadre. Al tempo stesso, si dovrà tenere assolutamente in conto il rischio, concreto al momento di scrivere, di pioggia: il meteo minaccia scrosci alternati nel corso della tre giorni del Marina Bay, un aspetto che oltre a dare imprevedibilità all'azione in pista darebbe anche grattacapi proprio a livello di aderenza, con una pista che rischierebbe continuamente di essere "lavata" e dunque di vedere azzerato il livello di gommatura costruito di sessione in sessione. Correre al Marina Bay sotto l'acqua sarebbe un'ulteriore complicazione per i piloti, che a Singapore andranno incontro ad uno dei fine settimana più complicati dal punto di vista fisico: data l'elevata umidità del posto, su un tracciato tortuoso e con una corsa spesso al limite delle due ore, una corretta preparazione a livello atletico e di idratazione sarà uno dei tanti elementi che andranno, seppur in piccola parte, a comporre la prestazione finale.

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