Verstappen campione: quando i 26 anni sono un traguardo esistenziale

Verstappen campione: quando i 26 anni sono un traguardo esistenziale© Motorsport Images

Anche se non è una cifra tonda, quella dei 26 anni è un'età che spesso e volentieri ha segnato vita e carriera di molti: da Schumacher ad Alonso passando per Raikkonen, da Fittipaldi, Lauda e Piquet ai centauri Marquez e Stoner, senza dimenticare Mauro Forghieri

10.10.2023 ( Aggiornata il 10.10.2023 14:31 )

Quello dei 26 anni è un traguardo importante, quasi esistenziale. Per i più può sembrare un compleanno come un altro, ma nel mondo delle corse spesso è assomigliato ad un bivio. Per tanti campioni, il 26° anno di vita non è stato banale. Non lo è stato nemmeno per Max Verstappen, che pochi giorni  dopo aver spento 26 candeline si è laureato campione del mondo per la terza volta in carriera.

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Vettel, Marquez, Stoner ed i 26 anni

No, quello dei 26 anni non è traguardo banale, lo dice la storia. Anche solo limitandosi all'epoca recente, spesso questo traguardo è coinciso con qualcosa non solo d'importante, ma anche con qualcosa di esistenzialmente segnante. Sebastian Vettel, che 26 anni li ha compiuti nel 2013, in quella stagione ha vissuto un anno fondamentale sia sul piano professionale che umano: divenne campione per la quarta (e ultima) volta e decise di allargare la famiglia, con la sua prima bambina che sarebbe nata nei primi mesi del 2014. I 26 anni, per ora, sono sinonimo di ultimo titolo in carriera pure per Marc Marquez, se ci si sposta tra i centauri: Marc 26 anni li ha compiuti nel 2019, anno che gli è valso l'ottavo titolo, ad ora l'ultimo di una carriera che di lì a pochi mesi avrebbe preso una piega inaspettata. Ed a fare due conti, ecco un'altra coincidenza con il numero 26 che torna: Casey Stoner, classe 1985, il suo secondo ed ultimo alloro in classe regina nel Motomondiale lo ha portato a casa nel 2011, un anno prima di ritirarsi. I conti, fateli voi.

Un'età fatidica

Però mica finisce qui. Michael Schumacher, Kimi Raikkonen, Fernando Alonso: per loro i 26 anni sono stati, in un modo o nell'altro, uno spartiacque. Michael, classe 1969, nel 1995, mentre si avviava al secondo titolo della carriera, scelse di sposare la causa Ferrari a partire dall'anno successivo: una scelta che ha cambiato le vite di tanti, non solo la sua. Dieci anni dopo, la storia si ripete: Kimi, classe 1979, nell'estate del 2005 accetta le sirene della Ferrari, pur dovendo pazientare fino al 2007 per sbarcare a tutti gli effetti a Maranello. E che dire di Fernando Alonso, classe 1981, che proprio in quel 2007 vivrà ciò che non era possibile immaginare: arrivato in McLaren da bi-campione del mondo in carica, scoprirà nel compagno di squadra Lewis Hamilton ben più di un esordiente, cosa che lo convinse a fare le valigie dopo un solo anno a Woking. Quell'anno, forse, la carriera di Fernando prese una tangente fatidica.

E guardando al passato, si scopre che i 26 anni sono stati fondamentali anche per tanti altri. Alain Prost, classe 1955, nel 1981 colse le sue prime vittorie in F1, proprio come avvenuto a Stirling Moss (prima vittoria ad Aintree 1955, per lui classe 1929); a 26 anni Niki Lauda portò a casa il primo titolo (giunto nel 1975, per lui classe 1949), e con spaventosa precisione i conti dell'austriaco sono perfettamente allineati con quelli di Emerson Fittipaldi, un classe 1946 che si laureò campione per la prima volta nel 1972. Alla stessa età, Nelson Piquet debuttava in F1 (anno del signore 1978, per lui classe 1952), mentre per restare ai giorni nostri Carlos Sainz, classe 1994, nei primi mesi del 2020 raggiunge l'accordo per correre con la Ferrari a partire dalla stagione successiva. Altro grande esempio di traguardo esistenziale, quello di Jacques Villeneuve: per lui classe 1971, il titolo in F1 sarebbe arrivato nel 1997. E poi, quella dei 26 anni pare essere una regola che non vale solo per i piloti: sul finire del 1961, il 26enne Mauro Forghieri (nato nel gennaio 1935) ricevette da Enzo Ferrari l'incarico di Responsabile del Reparto Tecnico dopo l'epurazione degli ingegneri di vertice. Insomma, bastano come esempi?

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Dove può arrivare Verstappen?

A 26 anni, Max Verstappen si ritrova al mondo ai suoi piedi. Ad oggi sembra irrealistico immaginare un Verstappen non più campione del mondo per tutto il resto della vita, ma lo sembrava anche per Sebastian Vettel e Marc Marquez. Può e deve andare diversamente, nella mente di Max: la Red Bull ha numeri che la candidano automaticamente al ruolo di favorita anche nel 2024, lui ha una fame non ancora saziata dalle vittorie a ripetizione di questi ultimi tre anni. Lui, a 26 anni, dà la sensazione di poter dare ancora tanto, e nonostante sia ancora piuttosto giovane, è già alla sua nona stagione di F1. Ad oggi gli astri profetizzano altri successi, altre vittorie, favorite da un destino che lo ha messo nelle condizioni giuste, per non dire perfette, per esprimersi. Il futuro è una pagina bianca: a 26 anni, questo è certo, uno ha ancora molto da scrivere.


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