GP Abu Dhabi: i 5 temi del fine settimana

GP Abu Dhabi: i 5 temi del fine settimana© Getty Images

A Yas Marina cala il sipario su una stagione trionfale per Verstappen e la Red Bull, che porteranno con loro i ricordi della eccezionale RB19; un grande Leclerc non basta per regalare alla Ferrari il 2° posto tra i Costruttori, salutano invece Franz Tost ed il marchio Alfa Romeo

27.11.2023 11:23

Mi mancherai

Ce lo vedete Max Verstappen in grado di commuoversi? In nove stagioni di F1, solo una volta si è lasciato andare: era il GP Abu Dhabi 2021 e coronava il sogno di diventare campione del mondo. Non si era commosso a Barcellona 2016, giorno della sua prima vittoria, non si era commosso a Zandvoort, due anni fa, quando un autodromo vestito a festa solo per lui lo acclamava ad ogni passaggio. Max è un impassibile, un freddo. Eppure, dopo la gara, seppur non mostrasse alcun accenno alla commozione, si è lasciato andare ad un pensiero: “Nel giro di rientro ero un po' emozionato, perché sapevo che sarebbe stato l'ultimo giro con questa macchina...”.

Già, questa macchina. Solitamente i piloti si dividono in due categorie: quelli che mostrano una certa sensibilità verso la monoposto che guidano, come se anche questa fosse dotata di un'anima, e quelli che invece non la ritengono altro che un mezzo, seppur eccellente, fatto di un volante, quattro gomme e pezzi di carbonio. A sorpresa, con le parole di Yas Marina Max ha fatto pensare per la prima volta in carriera di appartenere alla prima categoria. E' bello scoprirlo, perché le vetture di F1 vanno solitamente incontro ad un destino fin troppo cinico: dopo un anno, rivoluzioni regolamentari a parte, sono solo un progetto da migliorare, dopo due sono già mezzi “storici”, da museo. L'importante è che in Red Bull si ricordino, quando andranno a mettere la RB19 in soffitta per l'ultima volta, di lasciarle un posto speciale.

Max evidentemente un posto nel suo cuore le lo ha già lasciato. Per motivi tecnici ed emotivi: la simbiosi a livello di guida è stata totale (basta riguardare un onboard qualsiasi, ma se proprio volete un suggerimento merita il giro da pole di Suzuka), i numeri che ne sono derivati hanno avuto invece del clamoroso. La RB19 sarà ricordata come la macchina dei record per eccellenza: 21 vittorie su 22 (95,45% di successi: record), 19 vittorie con il solo Verstappen, primato di gare vinte consecutivamente, togliendo dei record che parevano imbattibili come quelli della McLaren del 1988. A proposito di McLaren 1988, allora Prost e Senna condussero in gara per 1003 giri, curiosamente lo stesso identico numero di giri in cui Verstappen è stato al comando quest'anno.

E poi, oltre a Max, è l'ennesima macchina del cuore per Adrian Newey. Nella sua infinita carriera, Adrian è riuscito a fare ancora meglio di quanto non avesse mai fatto, segno che la vita può continuare a soprenderti anche mentre stai navigando verso i 65 anni. E ci è riuscito in un anno in cui si è tolto i suoi sfizi con le vettura storiche, in un anno in cui ha lavorato ad un bel progetto relativo ad uno yacht, nel quale insomma ha avuto i suoi momenti di svago. Ma siccome le F1 dopo un anno, lo abbiamo già detto, diventano semplicemente un progetto da migliorare, eccoci al momento della meritata pensione della RB19. C'è una RB20 che sta nascendo, tra le mura di Milton Keynes: speriamo solo che non sia spietata come la sorella maggiore.

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