Hamilton-Ferrari, Minardi: Lewis da solo non basta

Hamilton-Ferrari, Minardi: Lewis da solo non basta© S.Bloxham/LAT Images

L'ingaggio di Hamilton non deve far dimenticare la centralità del progetto, della monoposto in Formula 1. Giancarlo Minardi commenta l'arrivo di Lewis e avrebbe confermato Sainz

07.02.2024 ( Aggiornata il 07.02.2024 12:59 )

L'operazione Hamilton-Ferrari va ben oltre il dato sportivo. Coinvolge più piani dell'universo Ferrari, a partire da una collaborazione che porterà Maranello - come conseguenza - a moltiplicare attività e business sul fronte del lifestyle. C'è il dato di immagine, del grande campione che dopo aver vinto tutto e infranto record punta a chiudere la carriera con il mito del Cavallino rampante. 

Si inserisce in un'opera di rifondazione e rafforzamento che Frédéric Vasseur sta conducendo da un anno. Arriveranno tecnici - di area Mercedes e non solo - per potenziare la struttura e costruire un ciclo vincente dal 2026. Il Hamilton è il perno per catalizzare verso il team nuove forze che dovranno costruire il presupposto al ciclo vincente: una monoposto di riferimento in griglia.

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Minardi applaude all'operazione commerciale

Giancarlo Minardi, sull'operazione più importante fino di questo 2024 ancora a motori spenti, commenta separando i due piani, quello commerciale e quello sportivo. Lo fa in un'intervista a Il Resto del Carlino, spiegando: "Se parliamo di marketing, è un’operazione brillante, quindi complimenti a John Elkann.

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Se parliamo di Formula 1, allora la situazione cambia. La Ferrari non è rimasta senza Titoli per una generazione a causa di chi era al volante".

Che il problema principale sia il progetto mandato in pista e non i piloti, è un dato di fatto da molti anni ormai a Maranello. A Vasseur il compito di condurre la squadra verso un nuovo ciclo e sarà di importanza assoluta farsi trovare pronti e competitivi con la power unit 2026 e la monoposto, sostanzialmente diversa rispetto all'attuale ciclo tecnico.

I dubbi: Hamilton non basta 

Minardi sottolinea come "Hamilton non è una garanzia di successo, così come non lo era Vettel. In Formula 1 è fondamentale avere una macchina vincente. Una casa non si costruisce dal tetto, ma dalle fondamenta", commenta il presidente del CdA di Formula Imola, gestore dell'impianto che si prepara ad accogliere il WEC ad aprile e la Formula 1 un mese più tardi. 

Le ricostruzioni sulle manovre del presidente Elkann che hanno convinto Hamilton a sposare la causa Ferrari risalgono a contatti avuti già al GP di Miami del 2023. Poi l'intensificarsi della trattativa verso fine stagione e la definizione a gennaio. Uno scenario sul quale anche Sainz ha commentato alludendo a movimenti intuiti nella direzione poi presa con l'annuncio del primo febbraio.

Logico immaginare anche la firma di Leclerc, su un orizzonte lungo, ben consapevole di chi avrebbe scelto la Ferrari del 2025. 

"Come la prenderà Leclerc? Gli hanno prolungato il contratto dicendo che puntavano tutto su di lui, ma passa una settimana e gli mettono accanto una leggenda come Hamilton", prosegue Minardi. "Diciamo che c’è più di una stranezza in questa storia. E, in ogni caso, avrei tenuto Sainz”.


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